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Attualità | 25 maggio 2020, 20:53

Cuneo pensa agli stagionali della frutta in tempo di Covid-19, Borgna: "Nessuna demagogia, soprattutto ora servono risposte concrete"

Il sindaco e presidente della provincia e la vicesindaco Patrizia Manassero hanno risposto alle interpellanze di Ugo Sturlese e Luca Pellegrino, che chiedevano delucidazioni: costituito un tavolo provinciale che unisca Questura e rappresentanti del mondo sanitario

Foto generica

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Il saluzzese è indubbiamente la zona della Granda più toccata dall’annosa questione degli stagionali della frutta e della loro accoglienza, ma negli ultimi anni anche a Cuneo il fenomeno è cresciuto parecchio, spesso collegato (a torto o a ragione) con gli assembramenti di persone scoperte a bivaccare nel sottopasso del Movicentro.

In generale si parla di 12mila persone coinvolte nelle operazioni di raccolta della frutta in 32 diversi comuni della Granda – un settore che, per il PIL della nostra provincia, fa segnare 350milioni di euro ogni anno - , di cui il 75% di origine straniera (secondo dati relativi all’anno scorso). 3404 di queste arrivano dall’Africa subsahariana.

Sulla questione stasera (lunedì 25 maggio) il consiglio comunale di Cuneo ha dibattuto, prendendo spunto da due interpellanze a firma di Ugo Sturlese e Luca Pellegrino: hanno interrogato il sindaco per capire cosa si stia facendo per risolvere la questione degli “ospiti” del Movicentro, sempre più grave a fronte dell’attuale emergenza sanitaria.

La questione degli stagionali della frutta è ampia e tocca nel vivo i produttori di ortofrutta, che sentono già adesso la mancanza delle capacità specifiche degli operatori. Manodopera che poi deve necessariamente essere accolta tramite iniziative di solidarietà dei singoli comuni – ha commentato Sturlese - . Serve da tempo uno sforzo a livello nazionale ed extra-nazionale ma quest’anno la situazione va anche affrontata con tecniche e accortezze particolari”.

Ultimo aggiornamento (di qualche giorno fa), l’avvio delle ennesime operazioni di sgombero, chiusura e sanificazione del sottopasso, nell’ottica di una riapertura che ottemperi alle norme anti-contagio. “Prendo atto della misura decisa dal Centro Operativo Comunale, ma ho paura sposti il problema più che risolverlo davvero – ha aggiunto Pellegrino - . Questa situazione già non era logica in passato, figuriamoci in periodo di emergenza sanitaria”.

Il tema spesso viene affrontato con le lenti delle ideologie e della demagogia, da una parte e dall’altra, cosa che impedisce di trovare delle soluzioni vere e proprie. Guardando ai meri numeri, è logico comprendere come non esista una “risposta italiana” al fabbisogno di manodopera nel settore” ha sottolineato il sindaco Federico Borgna.

Nel Movicentro, o in altre zone della città visto che attualmente risulta chiuso, bivaccano persone perfettamente regolari sul suolo italiano ma in cerca effettiva di un lavoro, ancora prive (a differenza di altri loro “colleghi”) di contratti stabili stagionali. Oltre ovviamente ai senza fissa dimora. Quest’anno però è un anno particolare, il tema del rispetto della dignità della persona, ora, si unisce a quello della tutela della salute: per questo è stato costituito un tavolo di lavoro provinciale in dialogo con la Regione, che si occupa di integrare un protocollo organizzativo steso dalla Questura e uno di tipo sanitario relativo all’emergenza Covid-19. Proprio nella giornata di oggi è stata definita una figura con compiti di gestione relativamente all’ospitalità degli stagionali della frutta, che dovrà presto confrontarsi con gli enti locali”.

redazione

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