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Attualità | 01 giugno 2020, 18:02

"La sospensione del Durc è un regalo alle imprese irregolari da parte della Regione Piemonte"

Lo dichiarano le sigle regionali degli edili Feneal, Fillea e Filca: "È evidente a tutti che a farne le spese saranno i lavoratori che perderanno pezzi importanti di salario e contribuzione e le imprese regolari che verranno spinte fuori mercato"

Clark Gu - Unsplash

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Anche le sigle sindacali confederali del mondo dell'edilizia e lavori affini si schierano contro la scelta della giunta piemontese presieduta da Alberto Cirio  di sospendere le imprese dal pagamento del Durc (Documento Unico di Regolarità Contributiva) fino al mese di novembre. 

"Un regalo alle imprese irregolari - la definiscono le sigle regionali di Feneal Uil, Fillea Cgil e Filca Cisl - È evidente a tutti che a farne le spese saranno i lavoratori che perderanno pezzi importanti di salario e contribuzione e le imprese regolari che verranno spinte fuori mercato."

“Il Presidente Cirio - dichiara Giuseppe Manta, segretario generale FENEAL Uil Piemonte - decidendo di non ascoltare ancora una volta i tanti appelli di chi rappresenta i lavoratori del settore, commette un clamoroso errore. Sospendere il DURC non significa sburocratizzare, tutt’altro, significa liberalizzare in maniera incontrollata e selvaggia colpendo le imprese serie e favorendo le irregolarità. Quando a dicembre molti lavoratori, per colpa di questa norma, non prenderanno la tredicesima, vorrà dire che li porteremo sotto il palazzo della Regione."

"Ciò che preoccupa maggiormente - sostiene Massimo Cogliandro, segretario generale della Fillea CGIL Piemonte - è che la scelta della giunta Cirio è stata chiara e consapevole. Evidentemente oggi, per una parte della politica, la regolarità e la legalità sono da considerarsi un freno all’economia. Il Durc, obbligatorio in edilizia dal 2005, fu introdotto proprio per distinguere e proteggere le imprese regolari (quelle che pagavano correttamente tasse e stipendi ai lavoratori) da quelle irregolari, con l'obiettivo di impedire la concorrenza sleale. Con questa scelta scellerata di sospenderlo la giunta Cirio fa passare un messaggio ambiguo e pericoloso, riportando un settore delicato e border line in Piemonte al far west precedente all’introduzione della norma."

"Il DURC sospeso dalla Regione fino al 30 novembre - sostiene Piero Tarizzo di Filca CISL Piemonte - non è burocrazia né una tassa aggiuntiva, ma certifica il versamento dei contributi, Inps Inail ai lavoratori per la pensione, la sanità e gli infortuni, più le loro ferie, tredicesima e TFR in Cassa edile. Sono soldi sacrosanti dei lavoratori. Senza versare i soldi del DURC 30.000 operai in Piemonte già penalizzati dalla cig e dai mancati anticipi delle banche, non avranno neppure i soldi delle ferie. Avremo una tensione sociale non più gestibile. Oltre al danno anche la beffa: le imprese furbe che non pagheranno risulteranno in regola per gli appalti, portando via il lavoro e benefit a quelle sane che hanno pagato”.

Cogliandro, Manta e Tarizzo non escludono che anche le tre federazioni degli edili piemontesi impugnino la norma al TAR.

redazione

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