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Attualità | 03 giugno 2020, 13:43

Suini, Coldiretti chiede lo stop alla speculazione dei macelli: "Troppe importazioni, serve etichettatura d'origine"

Moncalvo e Rivarossa: "Abbiamo predisposto un documento con proposte concrete di intervento per il comparto suinicolo, oltre a sostenere, come imprescindibile, la necessità di estendere ai salumi l’obbligo di indicazione dell’origine in etichetta"

Foto generica

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Continua l’emergenza per gli allevatori di suini che hanno perso già fino al 40% del valore dei capi e stanno lavorando nettamente sotto i costi di produzione a cui si somma l’inspiegabile rallentamento dei ritiri da parte dei macelli. È l’allarme lanciato da Coldiretti Piemonte che torna a chiedere che vengano fermate le  importazioni di cosce di suini dall’estero, che nel 2019 sono state di circa 56 milioni ovvero più di 1 milione di cosce alla settimana, per i prosciutti e una maggiore valorizzazione della carne suina Made in Piemonte da parte dell’industria e della grande distribuzione nel pieno spirito #MangiaItaliano.

La filiera suinicola piemontese conta circa 3 mila aziende, un fatturato di quasi 400 milioni di euro e 1 milione e 200 mila capi destinati, soprattutto, ai circuiti tutelati delle principali Dop italiane per la preparazione della miglior salumeria nazionale.

Una situazione ormai insostenibile che abbiamo denunciato fin dall’inizio della pandemia quando sono iniziate le prime speculazioni con abbassamenti dei prezzi immotivati poiché la richiesta di carne suina era comunque alta"spiegano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale. 

"La risposta dell’industria di macellazione in questo periodo di emergenza sanitaria, nonostante l’andamento sostenuto e favorevole della domanda e la possibilità di utilizzare le cosce del circuito tutelato anche per altre produzioni, è stata quella di ridurre il numero dei suini macellati, mettendo così drasticamente in crisi le imprese. Alla luce di questa situazione Coldiretti, a livello nazionale, ha predisposto un documento con proposte concrete di intervento per il comparto suinicolo, oltre a sostenere, come imprescindibile, la necessità di estendere ai salumi l’obbligo di indicazione dell’origine in etichetta. Informare i consumatori dell’origine delle carni utilizzate per i salumi – concludono Moncalvo e Rivarossa - è un atto dovuto a tutela di una produzione piemontese d’eccellenza”.

comunicato stampa

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