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Attualità | 18 giugno 2020, 13:31

Bra, la vendita può attendere: così l’ospedale "Santo Spirito" diventerà la nuova Casa della Salute

Un ambulatorio infermieristico e le neonate Usca affiancheranno la Guardia Medica, gli specialisti e gli uffici impegnati nel lungo elenco di prestazioni e servizi destinati a rimanere in città. "Mancano solo i medici di base, speriamo di riuscire a convincerli"

L'ospedale Santo Spirito di Bra (foto Barbara Guazzone)

L'ospedale Santo Spirito di Bra (foto Barbara Guazzone)

I passi verso l’imminente apertura di Verduno, ma anche l’elenco delle prestazioni e dei servizi che comporranno l’offerta della futura Casa della Salute braidese. Di questo si è parlato nel corso del "Focus Sanità" tenutosi ieri presso il municipio di Bra. Un incontro che l’Amministrazione guidata da Gianni Fogliato ha fortemente voluto per poter offrire dalla viva voce dei vertici Asl un aggiornamento su quello che sarà lo scenario che, parlando di servizi sanitari, entro breve si troveranno di fronte gli utenti braidesi, insieme a quelli della decina di Comuni che ne compongono il comprensorio.

Se il direttore generale dell’azienda sanitaria Massimo Veglio si è quindi dilungato informando l’uditorio riunito in Sala Carando circa le tappe che entro la seconda metà di luglio dovrebbero consentire di dare piena operatività al nuovo ospedale unico (leggi qui), è toccato al responsabile sanitario dell’azienda Mario Traina e al referente dei servizi territoriali, Elio Laudani, entrare nel merito dell’articolato panorama di servizi destinati a rimanere a disposizione in città.


COSA RESTERA’’

All’Ospedale "Santo Spirito" – si può leggere nell’elenco formalizzato dall’Asl – rimarranno quindi il Centro Unico Prenotazioni (Cup); il Punto Prelievi (con le limitazioni di accesso attualmente imposte dal Covid); la Radiologia, per radiografie ed ecografie; la Senologia (con mammografia e ecografia) e le attività di "Prevenzione Serena"; gli ambulatori specialistici oggi esistenti e altri in via di attivazione, con particolare riferimento ai percorsi di cronicità; l’Hospice; la medicina dello sport; il Consultorio familiare, ostetrico e neonatale per “Percorso nascita”; la Riabilitazione e il Recupero Funzionale (visite e trattamenti); i Servizi Sociali con i loro uffici; la Guardia Medica (Continuità Assistenziale) la notte e i prefestivi/festivi; la postazione del 118; un ambulatorio infermieristico; la direzione e gli uffi del Distretto territoriale; Medici di Continuità Assistenziale e Unità Speciale di Continuità Assistenziale (Usca).
Al Poliambulatorio di via Goito ci si potrà invece rivolgere per i servizi della Medicina Legale, per le Vaccinazioni e per la specialistica ambulatoriale.


OSPEDALE E TERRITORIO

"Il nostro proposito – è stata in questo senso la premessa del direttore generale Veglio –  è di arrivare a mettere in funzione un ospedale unico, efficiente e 'di eccellenza', che con tutti i suoi operatori sia in grado di offrire servizi al massimo livello. E al suo fianco servizi territoriali che coprano al massimo le esigenze delle persone. Mantenere per la maggior parte del tempo la gente a casa propria, in salute, e solo se è necessario ricorrere all’ospedale".

Argomento approfondito poi dal direttore sanitario Traina: "L’Oms ci spiega che per stare bene non bisogna ammalarsi. Può sembrare una tautologia, ma quello di una corretta prevenzione rappresenta il nostro primo obiettivo".

In questo senso andrebbe inquadrata la funzione che l’Asl intende conferire alla della Casa della Salute che rimarrà attiva all’interno del "Santo Spirito" e in via Goito. "Vi si potrà accedere – ha spiegato Traina – per i prelievi, la diagnostica di base, radiologica ed ecografica, la riabilitazione, i percorsi nascita. Ci sarà un Cup dove poter prenotare e ricevere risposte di tipo amministrativo. Dovrà essere il luogo dove gestire la cosiddetta 'continuità assistenziale' e la presa in carico delle cronicità. Dove i pazienti potranno ricevere un proprio piano di cura personalizzato e venire affidati al 'case manager' che ne seguirà il percorso (…). Stiamo reclutando infermieri, dando loro mandato di agire nell’ambito delle cosiddette 'fragilità', per quell’integrazione socio sanitaria che si intende come corretta risposta ai bisogni di salute dell’utenza. Se, al fianco di infermieri e specialisti, riusciremo a convincere anche i medici di medicina generale (medici di famiglia, ndr), portando anche loro nella casa della Salute, avremo chiuso il cerchio".

"E’ fondamentale lavorare sempre di più per arrivare ad avere una 'medicina d’iniziativa' – gli ha fatto eco il dottor Laudani –. La Casa della Salute in questo senso sarà più di una casa , sottintende una nuovo modo di programmare questo sem pre più fondamentale ambito, con l’obiettivo di una medicina diversa, più moderna, innovativa".


I TEMPI DELL’ALLESTIMENTO

Un progetto da varare con quali tempistiche? "Gran parte di questi servizi esiste già e necessita solamente di una sistematizzazione organica – ha spiegato ancora il direttore sanitario –. Rimarranno attivi negli spazi del Santo Spirito, almeno fino a quando non verrà individuata un’alternativa. Ugualmente via Goito rimarrà operativo sino a quando sarà possibile mantenerlo. Ci sarà la riabilitazione funzionale, il consultorio, la sede e la direzione del Distretto, cosa non indifferente e che garantisce l’integrazione dei servizi. Introdurremo l’ambulatorio infermieristico, mentre le attività specialistiche come erano rimangono".

"Il nostro grosso lavoro – ha aggiunto il dottor Traina – ora sarà quello di cercare di portarvi anche gli ambulatori dei medici di medicina generale. Le cure primarie già ci sono, con la Guardia Medica e ora anche con le Usca, le Unità Speciali di Continuità Assistenziali, struttura che, coi suoi 21 medici, nell’emergenza Covid ha dato ottima prova di sé".
 

E I PROGETTI DI VENDITA DEI DUE IMMOBILI?

"Abbiamo un programma – ha aggiunto il dottor Veglio col riferimento ai locali destinati a ospitare i diversi servizi –, lo porteremo avanti in stanze che magari non sono ideali, che sono luoghi non perfetti. Preferiamo farlo comunque, con l’aiuto di tutti. Non tirarci indietro e aprire una strada che potrà essere migliorata nel tempo (…). Le difficoltà strutturali permangono, ma utilizzeremo comunque queste strutture adattandoci, ricercando le soluzioni alternative migliori. Poi si vedrà. La fretta non è mai foriera di buone soluzioni".

Un discorso al margine del quale figurano i propositi di vendita del vecchio ospedale e di via Goito. "Quell’intenzione rimane – ci ha spiegato il dottor Veglio a margine della conferenza –, ma intanto partiamo e forniamo i servizi".

L’intenzione, insomma, è quella di procedere un passo alla volta, considerato anche che i tentativi di alienazione tentati già nei mesi scorsi per le due sedi e per il "San Lazzaro" di Alba si sono conclusi con un nulla di fatto. Per vendere non c’’è fretta, pare di capire. Anche perché prima di liberare quegli immobili servirà attrezzarne di nuovi. Ma anche questi, nelle condizioni odierne, sembrano discorsi prematuri. "Iniziamo ad aprire Verduno, ci sarà tempo per ragionarci", chiosa il dottor Veglio.

 

Ezio Massucco

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