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Attualità | 13 luglio 2020, 08:00

Adozione a km 0: la storia di Tin, randagio adottato un mese fa da una famiglia di San Michele Mondovì

Grazie a questo tipo di adozione i Comuni vengono sollevati dalle le spese del mantenimento del cane. Un bel gesto anche di senso civico

Adozione a km 0: la storia di Tin, randagio adottato un mese fa da una famiglia di San Michele Mondovì


L’associazione GEA, che da gennaio gestisce il Canile Rifugio 281 a San Michele Mondovì, da anni è promotrice delle adozioni dei cani trovati randagi sul territorio monregalese, lo scorso anno uscì con una campagna pubblicitaria di affissioni di un manifesto che aveva l’intento di promuovere l’adozione degli animali a Km 0.

"L’adozione infatti di un cane dal canile di zona - spiegano le volontarie di GEA - sarà sicuramente una buona adozione perché permette ai futuri adottanti di recarsi in struttura più volte iniziando così un percorso di conoscenza del cane in un ambiente protetto e soprattutto si ha la possibilità di essere consigliati dalle operatrici cinofile del canile. In questo modo, quando il cane arriverà a casa dovrà solo più adattarsi al nuovo ambiente ma lo farà con la serenità di chi già conosce gli abitanti della casa e anche gli adottanti saranno più sereni perché in qualche modo quel cane è già il loro cane". 
C’è però un altro motivo per cui l’adozione a Km0 è una bella adozione: i Comuni infatti, quando viene accalappiato un cane sul loro territorio, diventano i proprietari dell’animale accollandosi le spese del suo mantenimento, adottare quindi un cane dei comuni monregalesi è anche un gesto civico che va ad alleggerire le spese dei piccoli comuni.

"Ecco allora una storia che è un piacere raccontare, la storia di Tin un cane bicolore di media taglia che un paio di anni fa venne ritrovato legato nei pressi del cimitero di San Michele, portato in canile venne constatato che non aveva microchip ed entrò nelle fila dei cani del canile in attesa di casa. Un cane sensibile, docile, ubbidiente ma che per due lunghissimi anni è rimasto invisibile sino a quando un mese fa in canile è scesa una famiglia residente a San Michele Mondovì: padre, madre e figlio. E’ stato amore a prima vista: Tin e il ragazzo hanno da subito instaurato un rapporto di amicizia basata sul rispetto e la fiducia ma soprattutto sulla profonda voglia di conoscersi e scoprirsi reciprocamente. Dopo il consueto periodo di conoscenza Tin è stato accompagnato dalla sua nuova famiglia, entrato in casa sembrava avesse già abitato lì, complice il suo strepitoso olfatto che riconosceva in quell’ambiente degli odori famigliari già memorizzati durante i tanti incontri con la sua nuova famiglia". 

Ieri Tin è tornato a trovare le volontarie di GEA ad un mese dall’adozione: un cane sereno, bellissimo, tenuto con amore e cura ma soprattutto ciò che ha commosso le volontarie è stata la relazione di affinità totale che si è instaurata fra Tin e il suo amico umano. Una storia a lieto fine per Tin che dal Cimitero è approdato da una bella famiglia di San Michele Mondovì.

Chiunque voglia conoscere i cani presenti nel Canile-Rifugio 281 può consultare il sito www.geassociazione.eu dove, tra le altre informazioni, si trova la lista dei cani divisi per Comuni di appartenenza.

Comunicato stampa

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