La forte tassazione sugli immobili, in particolare nel vecchio stivale, è nota.
Altrettanto lo è la crisi che ha investito il settore da oltre un decennio ma è proverbiale come, nonostante tutto, a livello globale la casa resti il solido pensiero (e sogno) di ogni italiano.
Se la classe dirigente del bel Paese non lo comprende o comunque i suoi tecnici, nei ministeri, elaborano meccanismi sempre mirati a tassare gli immobili, così non sembra essere per gli uffici di Sua Maestà. Il rilancio dell’economia non puo’ non essere veicolato da una rinascita delle compravendite - l’allarme dei Notai europei è risalente ed inascolatato - che debbono essere incoraggiate secondo la cancelleria del Governo britannico.
Per gli acquisti di immobili con un valore inferiore a 500.000 dollari, i tecnici del Governo hanno ideato la “stump duty” ovvero la cancellazione della imposta di registro per circa un anno. Rilanciare l’economia senza riforme e’impensabile in tutta Europa e l’acquisto di un bene immobile ha un indubbio effetto traino per molti settori annessi: dall’arredamento alla progettazione, dal restauro alla conservazione, dalla stagnazione al rilancio.
Mentre in Italia non sembrano esserci provvedimenti all’orizzonte - ma sono confermati incentivi e detrazioni anche in seguito all’emergenza sanitaria - la domanda di case negli Stati Uniti è recentemente aumentata nonostante la crisi del Covid.
Secondo la National Association of Realtors (NAR), l'indice che misura i contratti di vendita di case e le operazioni in sospeso è salito a un record del 44%.
Quale politica induca un Governo in Italia a triplicare le imposte sulla casa in un panorama di crisi del settore resta un classico “mistero al Ministero”. Non è ora che i nostri governanti tornino a tutelare (e pensare) alla casa?
E’ chiaro ormai che la sempre più imminente introduzione di una patrimoniale (mascherata) potrebbe mirare allo sblocco del settore immobiliare e la casa tornare essere un bene da valutare e da amare.
Ma non è la patrimoniale a rilanciare il mercato bensì l’introduzione di politiche di tutela del sacrificio per eccellenza degli italiani.
Protezione, non vessazione.