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Attualità | 02 agosto 2020, 07:06

I milioni di euro attesi dalla vendita dei vecchi ospedali? "I cittadini dell’Albese e Braidese li hanno già pagati"

Il Circolo Pd Alba Roddi si unisce al coro di quanti chiedono che il "San Lazzaro" diventi la sede della futura casa della salute. "I fondi attesi dall’alienazione dei due edifici già coperti da anni di minori trasferimenti alla nostra Asl"

L'ospedale San Lazzaro di Alba

L'ospedale San Lazzaro di Alba

Il Comune individui "un percorso politico partecipato in cui siano coinvolti i cittadini e tutte le realtà sanitarie, assistenziali e associazionistiche locali, con lo scopo di condividere la scelta della sede della Casa della Salute e promuoverne il legame con la comunità".

E’ una delle richieste contenute in un documento col quale il circolo Alba-Roddi del Partito Democratico interviene sul tema di quella che dovrà essere la struttura destinata ad accogliere i servizi sanitari rimasti nei locali del "San Lazzaro", dopo il trasferimento di quelli ospedalieri a Verduno.

Dopo il trasloco verso il nuovo ospedale la localizzazione della futura struttura annunciata dall’Asl è divenuta l’oggetto di un serrato dibattito, che ha già coinvolto i comitati di quartiere del centro storico e gli operatori del commercio di via Pierino Belli, concordi nel richiedere, col favore del Comune, che sia proprio il San Lazzaro ad accogliere quella che lo stesso Partito Democratico auspica poter essere "un modello funzionale, che garantisca la continuità assistenziale, la presa in carico e l’accompagnamento dei malati, specialmente nelle condizioni di cronicità". Una presenza che "diventa di fondamentale importanza, nell’intento di garantire una medicina di territorio accessibile, facilmente fruibile, con la stessa autorevolezza dell’Ospedale".

Con riguardo al principale ostacolo rispetto a una sua localizzazione nel vecchio ospedale – e cioè ai propositi di alienazione dell’immobile (da sempre parte del piano finanziario di Verduno con un obiettivo di realizzo di 25 milioni di euro, ora ridotti a 21 milioni) –, il Circolo Pd ricorda che "tutti i cittadini dell’Asl Cn2 negli anni hanno ricevuto dalla Regione una quota capitaria tra le più basse del Piemonte" e che "con questa diversità di introito, di fatto, hanno già consegnato a Torino un importo superiore al valore dell’Ospedale San Lazzaro, che dunque può rimanere al territorio, come il Santo Spirito a Bra".

Su questa base, oltre all’appello rivolto al Comune, i democratici albesi chiedono all’Asl "indicazioni su come intenda governare e monitorare questo processo di integrazione ospedale-territorio, in quali tempi, visto che l’Ospedale albese è già stato trasferito"; di "precisare il modello organizzativo della Casa della Salute, specificando se verranno coinvolti i Medici di Medicina Generale e i Pediatri di Libera Scelta"; "di dar vita a una capillare campagna di informazione a favore di tutti i cittadini, per informali sui servizi che troveranno sul territorio, e perché la salute sia intesa quale bene comune essenziale per lo sviluppo sociale ed economico di tutta la comunità".

Ezio Massucco

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