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Agricoltura | 05 agosto 2020, 17:01

Controlli delle forze dell'ordine nelle aziende della frutta, Allasia: "Il distretto cuneese è virtuoso"

"L’accostamento ai distretti ortofrutticoli di altre aree d’Italia, dove purtroppo capita che si verifichino episodi di sfruttamento e caporalato, non corrisponde al vero e, soprattutto, non rende giustizia ad una filiera che ha pochi eguali in Italia e nel mondo"

Foto generica

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I controlli che vengono effettuati all’interno delle nostre aziende con l’obiettivo di verificare il rispetto delle norme igienico-sanitarie previste stanno dimostrando che il comparto ortofrutticolo cuneese è virtuoso e gode di ottima salute. Stiamo parlando di un settore del quale fanno parte 5.500 aziende in cui lavorano circa 11.500 lavoratori stagionali su una superficie di più di 11.000 ettari in cui le irregolarità riscontrate sono inferiori all’1%”.

Esprime così tutta la sua soddisfazione il presidente di Confagricoltura Cuneo e Piemonte, Enrico Allasia, in merito all’attività di controllo che le Forze dell’Ordine stanno operando in queste settimane nei confronti delle aziende della frutta saluzzese.

Il merito è dello straordinario lavoro che è stato fatto a riguardo. “Siamo l’unico distretto frutticolo in tutta Italia ad essere riuscito a creare una sinergia tra tutte le parti in causa: associazioni di categoria datoriali e sindacali, comuni, Provincia, Regione – prosegue Allasia – è stato firmato un protocollo per l’ospitalità con centinaia di persone collocate dalle aziende nelle proprie strutture, la Regione Piemonte ha aperto un bando ed investito fondi per il ricovero degli stagionali, è stato attivato con l’Asl (primi in Italia) un protocollo sulla sicurezza nelle aziende, abbiamo messo a disposizione a spese nostre una piattaforma (Agrijob) che consentisse l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Oggi, dunque, si vedono i risultati di questa immensa mole di lavoro”.

Tutto ciò deve farci capire – conclude Allasia – che il nostro è un distretto al quale in molti guardano come un modello a cui ispirarsi sia dal punto di vista della sostenibilità dei prodotti sia per quanto concerne i suoi aspetti etici e sociali. L’accostamento ai distretti ortofrutticoli di altre aree d’Italia, dove purtroppo capita che si verifichino episodi di sfruttamento e caporalato, non corrisponde al vero e, soprattutto, non rende giustizia ad una filiera che ha pochi eguali in Italia e nel mondo”.

comunicato stampa

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