Una premessa su tutte: il 20 e 21 settembre si voterà per la riforma costituzionale che introduce la riduzione del numero dei parlamentari, ma nessuno - a partire dai diretti interessati - ne parla, perché i primi a cercare una rielezione sono loro stessi, e in tale funzione stanno aumentando a dismisura nei due rami del Parlamento i "cambi di casacca" dettati da crisi non "di coscienza" ma "di poltrona" per la paura di non ottenere la riconferma dal partito attuale.
Se in Italia la burocrazia è diventata un problema per la vita di tutti, persone, famiglie e imprese - è il punto di Ghisolfi - è perché si fanno troppe leggi e troppo farraginose e mal scritte, per questo la prima semplificazione deve essere in un più ridotto numero di eletti a Montecitorio e palazzo Madama.