Attualità - 02 settembre 2020, 18:50

Scuole, all’Einaudi di Alba una ripartenza ad oggi ancora piena di incognite

Cantieri aperti, traslochi in corso e nomine del personale che tardano ad arrivare. La preside Cout: "Solo tra pensionamenti e precari ci mancano all’appello 35 docenti. Così è davvero difficile…"

L'ingresso dell'Istituto Superiore Einaudi: ospita 850 ragazzi provenienti da tutto l'Albese

Da anni alla guida dello storico plesso albese, alla preside Valeria Cout non è bastato saltare a piè pari l’appuntamento con le ferie estive per risolvere i tanti nodi che ancora separano uno degli istituti tecnici più frequentati e apprezzati della provincia da una ripresa delle lezioni in una situazione di accettabile normalità.

"Navighiamo a vista, nostro malgrado. Purtroppo le criticità sono veramente ancora tante, a partire dai cantieri aperti e dai quattro traslochi in corso in questo momento internamente alla scuola", spiega la dirigente, che in questi mesi, di concerto coi competenti uffici della Provincia, ha lavorato per ridisegnare gli spazi interni alla scuola nel tentativo di ragionare su come garantire il necessario distanziamento nelle aule e l’adozione delle misure di sicurezza prescritte in "circolari che arrivano prima ai media che agli addetti ai lavori".

Un lavoro non semplice, considerato anche che, proprio in questi giorni, la sua scuola sta tenendo gli esami integrativi volti ad accogliere i numerosi studenti che annualmente scelgono i suoi corsi di Amministrazione Finanza e Marketing (l’ex Ragioneria), di Costruzioni Ambiente e Territorio (Geometri) o dell’Itis provenendo da altri istituti – esami ai quali da domani, giovedì, seguiranno poi i previsti corsi di recupero

"E’ un diritto degli studenti che ovviamente non possiamo negare", spiega la dirigente, per la quale però la mancata definizione del numero preciso di alunni coi quali iniziare il nuovo anno (complessivamente si superano gli 850 iscritti, ripartiti in quelle che ad oggi sarebbero 38 classi, tutte concentrate nell’unica sede di via Pietro Ferrero) rappresenta una delle tante complicazioni sul tavolo.

Da qui la serie di lavori edili e spostamenti interni ancora in corso in questi giorni e che hanno portato al sacrificio, tra gli altri, della biblioteca interna alla scuola, di un locale prima destinato agli assistenti tecnici e pure della sala insegnanti, ora trasferita in spazi meno ampi, per fare posto a classi che da queste parti superano facilmente i 25 allievi.

Non bastasse, a due settimane dall’inizio delle lezioni, manca pure l’esatta contezza del numero di insegnanti sui quali l’Einaudi potrà contare. "Tra pensionamenti e personale precario ad oggi il conto porta a 34-35 colleghi: un numero impressionante – aggiunge la professoressa Cout –. Questo senza contare il cosiddetto 'personale Covid', cioè le risorse aggiuntive necessarie a far fronte agli sdoppiamenti di classe che potranno rendersi necessari, quelle tecniche per garantire l’assistenza e le igienizzazioni nei nostri tanti laboratori e quelle relative ai diversi nuovi alunni con disabilità, che hanno quindi bisogni specifici cui dare risposte".

"Capisco – lamenta la dirigente – che in questo senso si sia data precedenza agli istituti comprensivi, frequentati da allievi più piccoli, ma è facile comprendere come in questo modo sia difficile procedere con una programmazione. Come lo è il fatto, per fare un altro esempio, che ci è stata assegnata una sola persona per la gestione delle due palestre che fanno capo all’istituto: strutture che finora venivano utilizzate da due classi per volta, che vengono fruite anche da altre scuole e, negli orari serali, pure da associazioni sportive del territorio".

Sullo sfondo, la grande incognita relativa ai trasporti, particolarmente sentita in una scuola che annovera un alto numero dei pendolari, e ovviamente quella riguardante la possibilità che le lezioni si debbano fermare nella facilmente possibile ipotesi in cui, in questa grande popolazione scolastica, venga ravvisato un caso di positività.
"Abbiamo potenziato la rete d’istituto – spiega ancora la preside – e portato avanti la 'virtualizzazione' della segreteria, così da consentire al personale amministrativo di poter operare in 'smart working', nell’ipotesi, mentre stiamo continuando il lavoro iniziato sulla didattica a distanza, sperando ovviamente di non doverci tornare".

Ezio Massucco