Scuole e corsi - 13 settembre 2020, 15:28

“Misurare la febbre agli studenti vorrebbe dire cominciare tutti i giorni le lezioni dopo le 10”: i presidi cuneesi contro l’ordinanza Cirio

Lo dichiara Ivan Re, preside dell’Itis Mario Del Pozzo di Cuneo e presidente provinciale dell’Associazione Nazionale Presidi che aggiunge: "E' una misura inutile e dannosa, dal sapore strumentale, che non rispetta scuole e famiglie piemontesi"

I presidi degli istituti cuneesi si schierano contro la misura regionale emessa a pochi giorni dall’apertura delle scuole.

“L’ordinanza Cirio ostacola terribilmente la ripartenza a scuole e famiglie. - scrive in una nota Ivan Re per il direttivo presidente della Associazione Nazionale Presidi, sezione di Cuneo -  Giovandosi di una fasulla notizia circolata sui media secondo la quale aumenterebbe il grado di sicurezza: è piuttosto vero il contrario.”

“Nella maggior parte  delle scuole cuneesi - continua la comunicazione siglata dal preside dell’Itis Mario Del Pozzo di Cuneo - è stato accertato che non sarà fisicamente possibile misurare la febbre agli studenti prima di entrare, salvo cominciare le lezioni tutti i giorni dopo le 10 (è facile fare il calcolo se si considera che il numero di allievi supera spesso i mille per scuola). Si dovrà quindi, ai sensi del decreto Cirio, chiedere a tutti i genitori di stampare e compilare ogni santa mattina l’autocertificazione ai propri figli prima di uscire di casa e alle scuole di raccogliere e controllare all’ingresso tonnellate di carta, che costituiranno tra l’altro ulteriore potenziale occasione di diffusione del virus.”

“Le frange di negazionisti Covid - prosegue - che tanto spaventano il Presidente del Piemonte, così come potevano firmare “falsamente” (e senza possibilità di controllo) l’autocertificazione cumulativa del CTS, firmeranno “falsamente” le autocertificazioni giornaliere del decreto Cirio: quindi dov’è il vantaggio? Con l’aggravante che molti genitori in buona fede, in forza di questo tardivo decreto, lasceranno alla scuola l’onere della misurazione della temperatura e faranno viaggiare i figli sui mezzi senza (in caso di febbre) trattenerli prudenzialmente a casa. Creando così ulteriori situazioni di contagio, del tutto evitabili.”

“È una misura, quella di Cirio, inutile e dannosa, dal sapore strumentale, che non rispetta scuole e famiglie piemontesi. - afferma Re - Speriamo (tutti) possa essere impugnata nelle sedi proprie. E specialmente auspichiamo che le famiglie, sottoposte ogni giorno ad un inutile adempimento burocratico, non scarichino poi sulle scuole (che dovranno loro malgrado ottemperare) le loro comprensibili reazioni di esasperazione, che andranno più propriamente indirizzate a chi ha voluto questa misura.”

“E’ davvero triste - chiosa il presidente provinciale Anp - constatare che l’intenso lavoro estivo di molti possa essere vanificato, a pochi giorni dalla ripartenza (e dalle elezioni!), sull’altare di logiche che alla contesa elettorale sembrano guardare ben più che al bene dei ragazzi.”

Redazione