Attualità - 15 settembre 2020, 16:27

Bra-Cavallermaggiore: "I nostri figli in pericolo a quella fermata del bus sostitutivo"

La tratta abbandonata ad appena tre anni dai lavori per la messa in sicurezza della stazione di Madonna del Pilone. Le famiglie della frazione protestano. I due sindaci in campo alla ricerca di una soluzione: "La Regione taglia e poi se ne lava le mani"

L'attuale fermata dei bus sostitutivi in frazione Madonna del Pilone, lungo la Provinciale tra Cavallermaggiore e Bra

L'attuale fermata dei bus sostitutivi in frazione Madonna del Pilone, lungo la Provinciale tra Cavallermaggiore e Bra

Non ha remore a sostenere la protesta dei suoi residenti il sindaco di Cavallermaggiore Davide Sannazzaro, che interviene in merito alla lettera – pubblicata questa mattina dal nostro giornale – con la quale una mamma della frazione di Madonna del Pilone, madre di due allieve iscritte all’Istituto "Guala" di Bra, denunciava la pericolosità della fermata individuata per la salita e discesa dai bus sostitutivi che da qualche giorno hanno preso il posto dei collegamenti ferroviari tra le due cittadine, stigmatizzando la scelta della Regione di sopprimere una linea sulla quale erano stati fatti importanti e recenti investimenti.

Uno scritto i cui contenuti riprendono quelli di una lettera che un gruppo di residenti, genitori di 8 studenti della frazione che fino al febbraio scorso si servivano del treno, hanno intanto inviato all’indirizzo dello stesso primo cittadino e a quello del collega braidese Gianni Fogliato. "Questa soluzione – si legge in questa seconda missiva – non ha tenuto conto di una valutazione dei rischi adeguata, in quanto non esiste uno spiazzo per la fermata dei bus, non sono previste strisce pedonali per un attraversamento in sicurezza, manca la segnaletica di fermata bus e oltretutto si trova sulla Provinciale 48, in mezzo a due curve pericolose".

"I residenti della frazione hanno assolutamente ragione – spiega al nostro giornale il sindaco Sannazzaro –. Da una parte perché ricordano che appena tre anni fa proprio a Madonna del Pilone abbiamo inaugurato i lavori di rinnovo della stazione ferroviaria, realizzati con forte impegno di denaro pubblico. E ancora durante il lockdown sono stati fatti interventi sulla rete che hanno interessato anche quella linea. D’altro canto – prosegue Sannazzaro – perché si rimarca quanto, come Amministrazione, abbiamo già fatto presente all’assessore Gabusi sin dalla prima lettera da noi scritta insieme al collega Fogliato: ovvero che la fermata di Madonna del Pilone è affacciata su una provinciale, in un tratto curvilineo e pericoloso, come chi vive sul territorio sa bene. Solo che la Regione fa i tagli, dopodiché se ne lava le mani, mentre qui stiamo mettendo i nostri studenti in una situazione pericolosa. Io e Fogliato ci stiamo sentendo in continuazione, abbiamo sentito le mamme e i vigili, adesso proveremo a fare una proposta di buon senso per risolvere la situazione".

Cavallermaggiore punta così, insieme a Bra, a mettere una pezza su una decisione rispetto alla quale l’Amministrazione cittadina torna a ribadire tutta la propria contrarietà.
"Alla Regione avevamo già fatto presente come l’esperimento coi pullman fatto durante i lavori svolti sulla linea avesse avuto esiti fallimentari. Davanti alla stazione non abbiamo uno spazio adeguato ad accogliere i bus, che intanto intasano una via Bra sulla quale insistono già due passaggi a livello. Il problema è che Torino vuole arrivare a chiudere definitivamente una linea sulla quale la nostra realtà ha basato da sempre il proprio trasporto pubblico, e sulla quale peraltro, come si è giustamente ricordato, anche in anni recenti sono stati fatti importanti investimenti, denaro pubblico che ora verrebbe sprecato malamente. La Regione farebbe bene a riconsiderare questa scelta. Peccato che l’Assessorato ai Trasporti non abbia ancora nemmeno risposto alla richiesta di incontro urgente che i sindaci della Granda hanno inviato nei giorni scorsi insieme al presidente provinciale Borgna".

"E’ chiaro – conclude lapidario il primo cittadino – come la gestione del trasporto pubblico nella nostra provincia sia fallimentare. Avevamo 32 treni quotidiani e una stazione sicura e appena rinnovata, ci hanno dato il contentino di 12 pullman e una fermata lungo una provinciale trafficata e pericolosa. Un cambio simile non può essere venduto come alla pari. In questo momento stiamo lavorando per cercare una possibile soluzione, ma che a farlo debba essere io mentre l’ente regionale se ne lava le mani rimane un fatto imbarazzante”.

Chiara Gallo - Ezio Massucco

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