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Politica | 17 settembre 2020, 17:46

Per Matteo Gagliasso le gaffes sono come le ciliegie, una tira l’altra

Il consigliere regionale saviglianese della Lega ha preso parte alla manifestazione di solidarietà nei confronti di un candidato consigliere a Valenza, il quale si era inventato un’aggressione per acquisire notorietà

Matteo Gagliasso

Matteo Gagliasso

Il giovane consigliere regionale saviglianese della Lega Matteo Gagliasso, leader dei Giovani Padani, sta inanellando gaffes su gaffes. 

Sospeso dal partito per essere stato coinvolto nella nota vicenda dei “furbetti del bonus Covid”, il giovane esponente avrebbe partecipato a Valenza – come riferiscono colleghi del suo stesso partito che si sono premurati di informare gli organi d’informazione – alla manifestazione di “solidarietà” nei confronti del candidato al Consiglio comunale di Valenza, Emanuele Rachiele.

Costui, nei giorni scorsi, aveva denunciato un’aggressione da parte di ragazzo “di colore”  vicino al cimitero cittadino e di essere stato poi salvato da un suo amico.

Emanuele Rachiele, giovane di 19 anni, disabile che si muove in carrozzina, aveva raccontato di essere stato aggredito da uno sconosciuto con il volto parzialmente travisato che voleva rubargli il borsello mentre percorreva sulla sua sedia a rotelle le strade del centro cittadino e poi di essere stato soccorso da un suo amico di 16 anni che passava di lì casualmente ed era stato attirato dalla sua richiesta di aiuto.

Senonchè i carabinieri della città degli orafi hanno scoperto che si è trattato di un bluff, costruito ad arte per acquisire notorietà in vista del voto. I due ragazzi sono stati entrambi denunciati per simulazione di reato.

Verrebbe da considerare che le topiche per Gagliasso sono come le ciliegie: una tira l’altra. Gagliasso, infatti, non solo ha trasgredito alle disposizioni del suo partito, ma si è reso politicamente corresponsabile di una deprecabile montatura.

Una situazione che ora genera imbarazzo nella Lega, a partire dal suo mentore, il deputato Flavio Gastaldi che lo aveva fortemente voluto candidato alle regionali dello scorso anno. Qualcuno – non senza perfidia (dai nemici mi guardo io, ma dagli amici mi salvi Iddio) – che ai tempi del Carroccio le punizioni erano…cose serie.

GpT

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