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Attualità | 24 settembre 2020, 12:47

Alba, case abusive al campo nomadi: si allungano i tempi per gli abbattimenti

Il tema tra gli argomenti in agenda al tavolo sulla sicurezza in corso in municipio con la partecipazione delle diverse forze dell’ordine provinciali

L'accesso al campo nomadi albese

L'accesso al campo nomadi albese

C’è anche la situazione del campo nomadi "Pinot Gallizio" tra i diversi argomenti all’ordine del giorno del tavolo per la sicurezza in corso in queste ore in municipio ad Alba, con la partecipazione del questore di Cuneo Emanuele Ricifari e di rappresentanze di tutte le forze dell’ordine provinciali.

Il tema è quello ben presente alle diverse amministrazioni che negli anni si sono succedute alla guida del municipio albese, alle prese con la necessità di dare esecuzione alle ordinanze che la Procura di Alba emise a partire dalla metà degli Anni Ottanta disponendo l’abbattimento delle diverse abitazioni abusive che lungo i decenni precedenti erano sorte all’interno dell’appezzamento che a metà degli Anni Cinquanta l’artista Pinot Gallizio aveva messo a disposizione della locale comunità "sinti". Ma anche a quello di rispondere al concreto problema di sicurezza che l’insediamento rappresenta per sua vicinanza al Tanaro, che a ogni piena minaccia l’area di esondazione.

Dopo anni di stallo, complice anche una certa difficoltà nel reperire una ditta disposta a dare corso agli abbattimenti (la relativa gara, bandita dal Comune nel 2016, è stata vinta da un’azienda umbra per un importo di 120mila euro), il tema è da alcuni mesi sul tavolo del sindaco Carlo Bo, determinato a dare soluzione a questa impasse, ma consapevole anche delle difficoltà riguardanti la necessità di trovare sistemazioni alternative per il centinaio di persone che nel campo risiedono.

Un passo che nei mesi scorsi sembrava vicino a realizzarsi, col Comune intenzionato a procedere nei primi giorni di agosto con lo sgombero dell’insediamento, i previsti abbattimenti e la realizzazione, al posto delle villette abusive, di alcune piazzole in cemento attrezzate per accogliere strutture semoventi, mentre per una parte delle famiglie si guardava al nuovo bando per l’assegnazione di alloggi popolari atteso dall’Agenzia Territoriale per la Casa Piemonte Sud.

"Stiamo lavorando per trovare una soluzione che consenta di ripristinare una situazione di legalità – spiega il sindaco Bo –, ben consapevoli però del fatto che stiamo parlando di persone e famiglie, con anziani e bambini, che non possiamo pensare di gettare in mezzo a una strada da un giorno all’altro. Per questo stiamo proseguendo nel percorso avviato da mesi insieme alle famiglie e a tutte le istituzioni coinvolte, a partire dalle forze dell’ordine e dal Consorzio Socio Assistenziale. E’ un lavoro che prosegue in modo continuo e serrato, ma con tempi che debbono tenere conto della delicatezza della situazione".

E. M.

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