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Politica | 29 settembre 2020, 07:30

Enrico Costa: “Calenda è il federatore di tutti i liberali”

L’europarlamentare, già ministro dello Sviluppo economico nei governi Renzi e Gentiloni, sarà a Cuneo mercoledì sera per presentare il suo libro “I Mostri”, ma anche per illustrare il manifesto politico di Azione

Costa e Calenda

Costa e Calenda

Quando manca poco all’incontro con il leader di “Azione” Carlo Calenda, ormai da giorni si registra il sold out sotto la tettoia di piazza Virginio a Cuneo, dove mercoledì sera 30 settembre (ore 21) parlerà l’ex ministro dello Sviluppo Economico nei governi Renzi e Gentiloni.

Il pretesto è dato dalla presentazione del suo libro “I Mostri. E come sconfiggerli”, ma sarà anche l’occasione in cui Calenda, oggi europarlamentare, illustrerà alla Granda il suo manifesto politico.

Come noto, in provincia di Cuneo ha già aderito ad Azione il parlamentare monregalese Enrico Costa, divenendo il responsabile Giustizia del partito.

Costa, soddisfatto della risposta dei cuneesi all’iniziativa da lei promossa che avrà come protagonista l’eurodeputato Carlo Calenda?

Non solo ho avuto risposta superiore alle mie più ottimistiche previsioni, ma ho anche riscontrato grande attenzione, stima e considerazione nei confronti di Calenda”.

Lei ha fatto del liberalismo una bandiera nella sua carriera politica e oggi ritiene che il vessillifero possa essere proprio Calenda.

Ma Calenda non è solo. Toti dalla vicina Liguria rivendica a sé questo ruolo. E Renzi, dal fronte del centrosinistra, si propone anch’egli come paladino dei valori liberali. Non c’è il rischio che si determini un ingorgo liberal-centrista?

Gli annunci sono una cosa, altra cosa è farli seguire da atti politici coerenti. Toti sa che far pesare la componente liberale in una coalizione dove oggi la fanno da padrone i sovranisti sarà difficile.

Renzi dice peste e corna dei 5 Stelle, ma condivide con loro responsabilità di governo. “Azione” è nettamente all’opposizione dell’esecutivo Conte”.

Risulta che i giovani mostrino interesse alle proposte di Calenda. È così anche nel Cuneese?

È in assoluto la sorpresa migliore che ho avuto nei primi incontri svolti sul territorio. I giovani guardano ad Azione perché è un soggetto slegato dalle ideologie e dall’anacronistico concetto di destra e sinistra.

Chiedono competenza e serietà, che non ravvisano negli slogan di Salvini e di Meloni. Chi ha creduto nel cambiamento dei 5 Stelle sta toccando con mano che non solo non è avvenuto ma i problemi si sono accentuati.

E anche l’incertezza del Pd non li convince”.

Lei pensa che Azione possa offrire ai giovani quell’attenzione che altri hanno negato?

Per intanto Azione dice che la situazione è grave e che non si può pensare di risollevare il Paese a colpi di slogan.

La nostra è una forza politica che ha appena 10 mesi di vita e sta dimostrando serietà perché non ossessionata, come altri, dal consenso immediato.

Abbiamo deciso, saggiamente, di star fuori dalla recente tornata elettorale perché non eravamo preparati. Il nostro è uno sguardo di lunga gittata.

La prima vera sfida la consideriamo le elezioni politiche che ritengo si terranno a scadenza naturale, cioè nel 2023”.

Immagino guardiate con interesse alla legge elettorale e al sistema proporzionale…

Certo. I liberali, col bipolarismo forzato, erano costretti a muoversi su due “gambe”, una che camminava nel centrodestra e l’altra nel centrosinistra.

È arrivato il momento di sganciarsi dal populismo e dal sovranismo che stanno dimostrando di non riuscire a dare le risposte di cui il Paese ha bisogno.

Mancava un leader competente e determinato. Con Carlo Calenda lo abbiamo trovato”.        

 

GpT

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