Alberto Sordi e Carlo Verdone. Ovvero: il Maestro e l'Allievo sul set e nelle sceneggiature, la prima e la seconda generazione dell'Italiano Medio sul grande schermo e nella vita.
Entrambi "Visti da Vicino" da Beppe Ghisolfi, Banchiere scrittore, che all'immortale "Albertone" nazionale ha dedicato un capitolo del proprio best sellers "Visti da Vicino" (edizioni Aragno), e che con l'altrettanto iconografico Verdone ha avuto più di un incontro ravvicinato in quel di Roma.
Visti da vicino, fin dal titolo, è una passerella rappresentativa di episodi e aneddoti che ritraggono l'Italia vista dall'occhio di una telecamera o di un foto obiettivo, ascoltata attraverso il "cono" di un microfono, o narrata attraverso la viva voce fuori campo dei suoi protagonisti.
Tra ufficialità del ruolo e ufficiosità della convivialità.
Perché, tra pregi pubblici e battute in privato, l'Italia è diventata un "peso massimo" attraverso i suoi "Italiani medi", resi grandi dal grande schermo e dai suoi protagonisti. Da Albertone a Verdone, appunto.