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Attualità | 21 ottobre 2020, 17:13

Alba, dopo Giorgio se ne va anche Enzo Agnelli, artista della fotografia

Aveva 92 anni. Il ricordo dell’allievo e amico Bruno Murialdo: "Maestro del racconto per immagini e grande apppassionato di balon, memorabili le sue sfide ai fornelli con Ugo Tognazzi"

Enzo Agnelli in uno scatto gentilmente concesso da Bruno Murialdo

Enzo Agnelli in uno scatto gentilmente concesso da Bruno Murialdo

"Quello degli Agnelli non era soltanto uno studio fotografico, era molto di più, era il cenacolo dell’arte fotografica di quei tempi. Già il padre Pietro era stato un grande fotografo, arrivava da Milano, aprì una prima bottega che poi si spostò in via Mazzini, di fronte all’allora cinema Corino (…). Dei tre figli, se Giorgio era il maestro della camera oscura, Aldo era il reporter, un fotografo incredibile: conosciuto ai più per la sua amicizia fraterna con Beppe Fenoglio e per i lavori legati allo scrittore partigiano, in realtà fu autore di importanti reportage, realizzati anche lontano dalle sue amate Langhe. Enzo invece era l’artista di famiglia, autore di racconti per immagini alcuni dei quali sono rimasti inediti. Vicino al movimento surrealista, con Piero Masera partecipò anche alla Biennale di Venezia".

Con queste parole – pronunciate nel giugno 2019, alla scomparsa di Giorgio – il fotografo albese Bruno Murialdo riportava una preziosa testimonianza di cosa, nel corso di tre generazioni, questa famiglia di artisti dell’immagine avesse rappresentato per una capitale delle Langhe che in quella fortunata stagione viveva la ribalta della scena culturale nazionale e internazionale grazie ai primi successi letterari dello scrittore partigiano e il movimento situazionista di Pinot Gallizio.

Un vicenda che con la scomparsa di Enzo – mancato ieri, martedì 20 ottobre, a 92 anni, presso l’abitazione di piazza Garibaldi dove nell’ultimo decennio è stato amorevolmente assistito dalla figlia Anna – perde un altro dei suoi protagonisti.

Erede di quell’esperienza, Murialdo così lo ricorda oggi: "Enzo fu per molti versi un precursore, vicino alle suggestioni visionarie del surrealismo e anticipatore di temi e soggetti poi ricorsi nel cinema felliniano. Pochi conoscono la sua arte, i suoi Pagliacci, i 'Funerali con allegria', i suoi ritratti. Con Masera fu un maestro del racconto fotografico, fu un grande fotografo e fondatore di una grande scuola, ancora poco conosciuta e valorizzata nell’ambito della scena nazionale, al punto che sarebbe bello pensare di allestire una mostra dei suoi eccezionali scatti".

Nella testimonianza dell’allievo e amico non mancano riferimenti al suo amore per il "balon" come ad aspetti particolarmente curiosi del suo essere. "Enzo era anche un appassionato gastronomo, una passione che condivideva con il grande attore Ugo Tognazzi, di cui era diventato grande amico. Quando riuscivano a trovarsi si sfidavano ai fornelli, facendo gara a chi preparava le lasagne al sangue migliori".

Oltre alla figlia Anna, Enzo Agnelli lascia la nipote Elisa e il genero Paco.. I suoi funerali si terranno domani, giovedì 22 ottobre, alle ore 10 nella parrocchia di San Giovanni ad Alba.

Ezio Massucco

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