È partita dal laborioso e tranquillo Piemonte, la stoccata che sta facendo vacillare l’unità sulla linea di interventi da adottare da parte di Confindustria.
Infatti tra le associazioni e le aziende del settore alimentare che - disattendendo l’ordine di scuderia confindustriale - hanno siglato accordi di rinnovo, ci sono in prima linea aziende leader nel mondo con le radici saldamente piantate in terra sabauda: Lavazza, Ferrero e Acqua Sant’Anna.
“Non c’è nessuna intenzione di opporsi a Confindustria - precisa il cuneese Alberto Bertone, patron dell’acqua con stabilimenti a Vinadio, grande bacino occupazionale per tutta la vallata e non solo -. Semplicemente credo che noi, pur essendo una grande azienda, con un movimento di camion che supera i 300 al giorno, abbiamo ancora un rapporto molto diretto con chi lavora nei nostri stabilimenti, per cui abbiamo ritenuto giusto, attraverso la mediazione dei sindacati, modificare i nostri contratti".
"Sono convinto - conclude il presidente di Acqua Sant’Anna - Fonti di Vinadio - che una delle nostre forze imprenditoriali risieda proprio in questo rapporto aziendale ancora di tipo familiare, attento al benessere e alle esigenze di chi ogni giorno lavora in azienda”.
E che l’azienda sia vicino al territorio, il suo presidente Bertone lo ha dimostrato mandando camion di confezioni di acqua e di bibite nel post alluvione, a Limone Piemonte e ai vicini francesi di Tenda e La Brigue.
Intanto la politica contrattuale sostenuta dai piemontesi - Lavazza, Ferrero e Sant’Anna -, con un contratto firmato già a fine luglio, potrebbe presto diventare il contratto nazionale per tutto il settore.