Sarà il confronto previsto in settimana tra dirigenza aziendale e sindacati a fare maggiore chiarezza sulla situazione della Mondo Toys, la divisione palloni e giocattoli della multinazionale della gomma di Gallo Grinzane, oggetto delle preoccupazioni da parte dei rappresentanti dei lavoratori per i timori di una possibile riduzione dell’attività e alla correlata ipotesi di un suo parziale spostamento allo stabilimento col quale il gruppo albese opera in Spagna mediante una società collegata.
Un’operazione che seguirebbe la falsariga di quanto avvenuto anni addietro mediante un analogo trasferimento, che allora aveva visto l’impianto langarolo assorbire una produzione di circa 1,5 milioni di palloni l’anno dalla sede aziendale del Lussemburgo.
Sorti dallo spostamento di alcuni macchinari, i timori della quarantina di addetti del comparto e degli altrettanti stagionali che si aggiungono a loro nell’alta stagione del prodotto, da dicembre a giugno, sono stati già al centro di un incontro tenutosi alla fine dello scorso settembre.
"In quell’occasione – spiega Angelo Vero (Femca Cisl), insieme ai colleghi Vito Montanaro (Uiltec Uil) e Maria Grazia Lusetti (Filctem Cgil) – l’azienda non ha smentito l’ipotesi di una possibile diminuzione dei numeri, anche in ragione di una certa sofferenza del comparto, in corso da un paio d’anni e ora aggravata dall’emergenza sanitaria. Al contempo ha offerto assicurazioni nell’escludere l’intenzione di una possibile liquidazione della divisione. Ha però rimandato una migliore definizione della situazione a un secondo momento di confronto, per cui nei prossimi giorni dovremmo saperne di più".
Nel complesso industriale del Gallo, dove operano complessivamente circa 200 persone, un altro centinaio di addetti è dedicato al settore pavimenti, sotto le insegne di "Mondo Sport&Flooring" per quelle sportive e di "Artigo" per quelle destinate al settore costruzioni, che vive invece un momento che sembrerebbe abbastanza positivo. "In questo momento – spiega ancora Vero – questo comparto sta subendo qualche rallentamento e conseguenti riduzioni di orari legato al rinvio di consegne su ordini raccolti in Paesi esteri, ma il settore può dirsi in salute".
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