“Siamo oggi tutti virtualmente a Cuneo”.
Il Magnifico Rettore dell’università di Torino Stefano Geuna ha inaugurato così l’incontro svoltosi sulla piattaforma Zoom, nel pomeriggio di lunedì 9 novembre, dal titolo “Università ed Europa: un binomio imprescindibile”.
Scopo della riunione è stata la presentazione di “Unita-Universitas montium”, un ambizioso progetto Erasmus coordinato dall’università di Torino con la partnership di Cuneo, congiuntamente al dibattito sul tema della Conferenza del Futuro dell’Europa.
Con la moderazione di Marcella Costa, Vice-Rettrice Vicaria per la didattica internazionale dell’ateneo torinese, si sono susseguiti una serie di interventi finalizzati all’illustrazione dettagliata delle dinamiche e finalità di UNITA.
Il coinvolgimento delle aree di confine, il rafforzamento dell’alleanza tra università e territori montani, la creazione di un nuovo modello universitario che possa contribuire allo sviluppo della società in seno a una dimensione europea sono tra gli obiettivi primari del progetto. Coinvolgendo più di 160 mila studenti e 13 mila persone tra docenti e staff tecnico-amministrativo e valorizzando l’affinità linguistica romanza l’iniziativa si propone di innovare la didattica e creare un campus virtuale internazionale, sfruttando il concetto di “confine” quale elemento di unione anziché di separazione.
“Sono molto sensibile all’importanza di mettere a rete le università di montagna, come luogo di frontiera e di apertura culturale” ha confessato Roberto Santaniello, consigliere speciale della Direzione Generale della Commissione Europea.
“Oggi nella nostra università circa il 17% degli studenti intraprendono l’Erasmus: questa soglia è troppo bassa. La nostra ambizione è di arrivare a superare, in tempi rapidi, il 50%” – spiega il Magnifico Rettore – “Il valore aggiunto di un Erasmus risiede nella possibilità di interagire con un mondo lavorativo differente dal proprio. I ragazzi potranno seguire lezioni di altri atenei stando a casa propria e successivamente svolgere un’esperienza pratica nei paesi di destinazione. L’emergenza pandemica ci costringe a diventare più virtuali e, ragionando in un’ottica protesa a un futuro migliore, dobbiamo sfruttare questo incremento di connessione quale una risorsa benefica”.
Alessandro Giordani, capo unità della Direzione Generale della Comunicazione Europea, ha sottolineato la rilevanza di tale programma al fine di modernizzare il concetto di cittadinanza europea e incrementare il coinvolgimento del cittadino. “Il territorio del Piemonte è utilizzato come caso-pilota per una serie di esperimenti di democrazia partecipativa: grazie al coordinamento di Cuneo e Torino stiamo cercando di mettere insieme tutte le articolazioni delle reti europee presenti sul territorio piemontese sino alla creazione della cosiddetta “Europa in Piemonte” alla fine del progetto”.
L’incontro si è concluso con il ricordo di un personaggio emblematico per l’orgoglio cuneese: Duccio Galimberti che, eroe nazionale nella lotta al fascismo, aveva, nel 1943, guardato alla costituzione europea come a un sogno auspicabile. “Credo che la figura di Galimberti possa esserci oggi di grande esempio per la sua capacità, durante un momento buio, di guardare lontano, verso il futuro. Questo progetto rappresenta un’opportunità unica che non dobbiamo lasciarci sfuggire” saluta i presenti il presidente del consiglio comunale di Cuneo, Alessandro Spedale.