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Attualità | 11 novembre 2020, 11:22

Dal Consiglio comunale al coordinamento di Azione, Lubatti: “Torino e il Piemonte le grandi sfide del 2021”

Il consigliere comunale, nominato da pochi giorni coordinatore regionale di Azione: “Questo movimento ha davanti a sé praterie politiche. Non mi ricandido, ma darò il mio contributo alla guida del partito regionale”

Dal Consiglio comunale al coordinamento di Azione, Lubatti: “Torino e il Piemonte le grandi sfide del 2021”

Sono giorni frenetici per Claudio Lubatti, consigliere comunale torinese, nominato di recente coordinatore regionale di Azione, il partito guidato da Carlo Calenda e Matteo Richetti. Dopo aver lasciato il Pd, forte di 10 anni d’esperienza come assessore ai Trasporti della Giunta Fassino prima e come consigliere comunale poi, Claudio Lubatti ha deciso di accettare una nuova sfida e di non ricandidarsi più alle elezioni amministrative del 2021, mettendo al servizio l’esperienza maturata negli anni per coordinare un “partito di recente costituzione, ma con grandi praterie politiche di fronte a sé”.    

Lubatti, è recente la sua nomina a coordinatore regionale di Azione: quali sono le ambizioni della forza politica sul territorio piemontese.
Il partito di Azione si è finalmente strutturato a livello regionale: dopo aver fondato questo movimento, Carlo Calenda e Matteo Richetti ci hanno dato mandato a organizzare il nostro partito sul territorio piemontese. Possiamo contare già su oltre 50 comitati tra territoriali e tematici. Siamo presenti su tutte le province del Piemonte, ma questa formula del comitato promotore regionale ci dà la possibilità di dividerci gli incarichi, le competenze specifiche e sviluppare un progetto politico importante che si basa su oltre 1700 iscritti in Piemonte.

 

Avete da poco reso noto l’assetto organizzativo: può presentarci in breve la squadra? Spiccano anche nomi di peso come Enrico Costa, ex ministro agli Affari Regionali
La squadra regionale è composta da moltissime competenze. Abbiamo la fortuna di avere con noi Enrico Costa, deputato piemontese con una lunga storia d’esperienza politica, Gabriele Molinari, ex consigliere regionale, Antonio Zacchera, imprenditore del settore del turismo che sul campo si guadagnato i galloni di una persona che sul territorio ha sperimentato la crisi ed è in grado di dare risposte concrete ai problemi che i nostri cittadini stanno affrontando. Poi una grande rappresentanza di tutte le province, tante donne e comitati tematici che ci consentono di sviluppare le nostre attività su temi come la scuola, le imprese e l’economia circolare: tutti temi che sono cruciali per un rilancio il più veloce possibile post Covid.

Torino è la grande sfida in vista delle elezioni del 2021: Azione parteciperà alle primarie del centrosinistra? Come vi posizionate in tal senso?
Sicuramente Torino è una grande sfida, il Comitato regionale dovrà prendere atto che ci sono oltre 140 Comuni che vanno al voto, 40 che sono molto importanti, di cui più di 10 sopra i 15.000 abitanti che sono richiamati alle urne. Ci concentreremo su Torino, in questa fase sembrano sospese le procedure per le primarie, vista la situazione del Covid, e allora dovremo trovare insieme alle altre forze politiche che vorranno aderire al nostro progetto un buon candidato sindaco per non lasciare la città alla destra. Da questo punto di vista però Azione sta lavorando in maniera autonoma, sta costruendo un proprio profilo ed è importante che in questa fase si strutturi per essere pronta a scendere in campo in tutte le province e le città, scendendo in campo con una propria lista e candidato. 

 

A livello personale, quali sono i suoi obiettivi quale coordinatore di un partito che si affaccia in Piemonte come Azione?
Dal punto di vista personale, ho avuto la fortuna di ricoprire incarichi amministrativi che, partendo da Mirafiori Sud, mi hanno poi permesso di fare esperienze dalla provincia alla città, passando dal piccolo quartiere. Trovo sia arrivato il momento di lasciare spazio all’interno delle istituzioni alle nuove generazioni o a chi ha fatto esperienza in territorio e ora chiede di andare verso un’esperienza diretta di amministrazione. Non mi ricandiderò in Consiglio comunale, ma darò il mio contributo alla guida del partito regionale. Questo è un partito che ha di fronte a sé una prateria politica davanti, abbiamo più 700 iscritti nella provincia di Torino che autonomamente si stanno dando disponibili a partecipare al progetto di Carlo Calenda che, candidandosi a Roma, avrà una forte visibilità sul territorio nazionale e sicuramente ne avremo vantaggio anche a Torino. Io farò la mia parte, magari non più direttamente nelle amministrazioni, ma su questo decideremo insieme ai comitati provinciali che andremo a costituire nelle prossime settimane.

 

Andrea Parisotto

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