Come ormai noto da tempo, il Covid-19 non ha risparmiato nemmeno il Palaporro di Cervere che ha dovuto reinventarsi in un’edizione speciale.
Probabilmente era difficile aspettarsi risultati migliori: 1000 PorroBox consegnate in tutta la provincia e richieste che arrivavano dal torinese, dalla Svizzera e dalla Francia.
Un riscontro da parte degli appassionati che ha testimoniato come, anche in questo periodo difficile, la Fiera del Porro sia penetrata nelle tradizioni cuneesi e alla quale non si può rinunciare.
“È stata una sfida non facile - commenta Giorgio Maria Bergesio, presidente del Consorzio - ma nonostante tutto siamo riusciti a consegnare il Porro Cervere in tutta la provincia. Ci tenevamo a dare una mano a tutti gli agricoltori che con grande dedizione e passione ogni anno coltivano l’ortaggio: con la grande distribuzione e con il PorroDelivery. Essere riusciti a far condividere la gioia in casa del porro Cervere significa aver contribuito a dare a tutti una speranza perché la pandemia può limitarci ma non fermare la nostra vita”
“Dopo un’annata simile avremmo davvero voluto essere al Palaporro, oggi più che mai - aggiunge il sindaco Corrado Marchisio - è un anno difficile, molti hanno sofferto, tutti siamo stanchi, ma là fuori c’è sempre e comunque un “wonderful world” che ci aspetta. Ci saranno annate migliori, ci saranno nuove stagioni e ci sarà un nuovo Palaporro ad aspettarci”
“Ringraziamo tutti coloro che hanno colto questa iniziativa - spiega Giacomo Dotta - dentro alla PorroBox non c’era soltanto cibo ottimo, ma anche un messaggio: tentare di stare insieme come si faceva al Palaporro. Questo messaggio non sarebbe arrivato se non avessimo avuto tutto questo riscontro. Abbiamo ricevuto tante foto di famiglie che gustavano i nostri prodotti, tutto ciò ha contribuito a creare un forte senso di comunità”