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Attualità | 25 novembre 2020, 14:52

Stelle Michelin, tra le migliori tavole di Langhe e Roero tante conferme e un gradito ritorno

Il giovane chef pugliese Pasquale Laera riguadagna un posto nella "rossa" col suo nuovo locale di Monforte d’Alba. Passo indietro per Marc Lanteri (Castello di Grinzane), ma le Colline Unesco si confermano paradiso dei gourmet con ben 18 locali segnalati

Pasquale Laera, nelle cucine del suo nuovo ristorante di Monforte

Pasquale Laera, nelle cucine del suo nuovo ristorante di Monforte

Tante conferme, una defezione (certamente temporanea) e una novità che tale in verità non è, visto che riguarda un giovane nome della nostra cucina – quello del 32enne Pasquale Laera – che, già stellato altrove (al ristorante "La Rei" del Boscareto Resort di Serralunga d’Alba), nell’anno orribile della ristorazione mondiale ha visto premiato il coraggio di tentare una propria avventura imprenditoriale con un locale premiato al primo giro di calendario.

Questi i verdetti emessi dall’edizione 2021 della Guida Michelin, presentata questa mattina (mercoledì 25 novembre) con un evento trasmesso ovviamente in streaming con la conduzione di Petra Loreggian e la partecipazione di Federica Pellegrini in qualità di "ambassador" Michelin.

Un momento che come ogni anno è particolarmente atteso sulle colline di Langhe e Roero, comprensorio nel quale si concentrano ben 18 (21, se guardiamo anche al vicino Monferrato) delle 46 cucine annoverate nella bibbia della gastronomia mondiale.  

Un paradiso dei gourmet al cui apice continua a svettare la stella – e cos’altro? – del pluripremiato Enrico Crippa, che col suo "Piazza Duomo" di Alba resta ben saldo quale unico nome piemontese nell’olimpo delle undici tavole che, per dirla con gli esperti della rossa, "valgono una deviazione".

Più che confermate anche le due stelle del territorio, quella che da anni fa bella mostra di sé nella bacheca dello chef Renzo Vivalda ("Antica Corona Reale" di Cervere) e quella che solo lo scorso anno Michelangelo Mammoliti si è guadagnato tra i fornelli de "La Madernassa" di Guarene.

Ai loro fianco, uno stuolo di locali, quelli con una stella, che se non una deviazione, una visita la valgono certamente. Due sono ad Alba: la "Locanda del Pilone" e "Larossa". Poi "Damiano Nigro" a Benevello, "All'Enoteca" di Canale, "Da Francesco" a Cherasco, "21.9" a Piobesi d’Alba, "Il Centro" a Priocca, "Il Ristorante di Guido da Costigliole" a Santo Stefano Belbo, "Guido" (Tenuta Fontanafredda) e "La Rei" a Serralunga d'Alba, "La Ciau del Tornavento" a Treiso, "Massimo Camia" e "Osteria dell'Arborina" a La Morra e il ristorante "Fre" di località San Sebastiano a Monforte d’Alba, che col suo chef Bruno Melati rappresentò la nuova entrata dello scorso anno.

Un elenco di cucine e chef di altissimo livello che, se quest’anno perdono un nome – quello di "Marc Lanteri al Castello" di Grinzane Cavour, sicuramente destinato a rientrare quanto prima nel gotha della ristorazione di casa nostra –, si rifanno a poca distanza con il "Borgo Sant’Anna" che Pasquale Laera ha aperto nel settembre 2019 col socio e maître Fabio Mirici Cappa nell’omonima frazione di
Monforte d’Alba.

Cclasse 1988, Laera è originario di Gioia del Colle. E’ in Puglia che frequenta studi alberghieri, dopodiché si iscrive alla Scuola Internazionale di Cucina Italiana (Alma) di Gualtiero Marchesi. Qui l’incontro che descrive come "determinante per la sua carriera", con Antonino Cannavacciuolo, di cui diventa sous-chef a Villa Crespi. Arricchisce intanto il proprio bagaglio con stage all’estero, tra il Giappone, dove lavora a stretto contatto con Okamoto, Copenaghen (presso il Geranium) e il Messico. Dopo l’esperienza a Orta San Giulio, arriva al Boscareto Resort, in veste di chef executive dei settori ristorativi e del ristorante "La Rei": è qui che nel 2014 ottiene la sua prima Stella Michelin, ora confermata nella nuova location di Monforte.

Ezio Massucco

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