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Agricoltura | 30 novembre 2020, 15:49

Boom di grano dal Canada, l'appello di Coldiretti Cuneo: "Stop alla concorrenza sleale"

Roberto Moncalvo: "La presenza sui mercati esteri è vitale per il Made in Italy ma negli accordi di libero scambio va garantita la reciprocità delle regole e salvaguardata l’efficacia delle barriere non tariffarie"

Foto generica

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L’emergenza Covid non ferma l’invasione di grano dal Canada con gli arrivi cresciuti in quantità del 96% nei primi sette mesi del 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, spinti dall’accordo di libero scambio CETA. È quanto afferma Coldiretti in riferimento ai risultati delle analisi condotte dal mensile “Il Salvagente” che ha individuato la presenza di tracce di glifosato in sette marchi di spaghetti sui venti analizzati.

Nel periodo gennaio-luglio è, dunque, raddoppiato l’import di grano duro per la produzione di pasta dal Canada dove – spiega Coldiretti Cuneo – non vengono rispettate le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale vigenti nel nostro Paese e il grano viene trattato con l’erbicida glifosato in preraccolta, secondo modalità vietate sul territorio nazionale dove la maturazione avviene grazie al sole.

La presenza sui mercati esteri è vitale per il Made in Italy ma negli accordi di libero scambio va garantita la reciprocità delle regole e salvaguardata l’efficacia delle barriere non tariffarie – commenta Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo – perché non si può agevolare l’importazione di prodotti ottenuti secondo modalità vietate in Italia. L’import selvaggio di grano straniero fa concorrenza sleale alle nostre produzioni e pesa sulle quotazioni del grano nazionale”.

In questo scenario acquisiscono ulteriore valore gli accordi di filiera come quello avviato sul frumento tenero, “Gran Piemonte”, insieme al Consorzio Agrario delle Province del Nord-Ovest.

Vanno incentivati progetti virtuosi che garantiscano una prospettiva di reddito a medio-lungo periodo alle nostre imprese, ma anche tracciabilità e sicurezza alimentare ai consumatori. Con Gran Piemonte siamo arrivati a 300.000 quintali di frumento tenero, ovvero circa 5.000 ettari seminati, che diventerà l’ingrediente fondamentale di ottimi lievitati, di pane e di prodotti da forno veramente 100% Made in Piemonte e preparati da agroindustrie nazionali del settore dolciario” spiega il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu.

comunicato stampa

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