Si chiamano "Schools for Future" e sono i flash mob che chiedono la ripartenza della scuola in Piemonte. L'ultimo dpcm ha stabilito che il rientro sarà dal 7 gennaio, al 75% per le superiori. Sempre che tutto vada per il meglio e che si metta mano alla questione trasporti. Cosa non scontata e non facile.
Le scuole medie (le classi seconde e terze, perché le prime hanno continuato la didattica in presenza), con il passaggio alla zona arancione avrebbero potuto tornare in classe, ma la Regione Piemonte ha deciso di continuare con la DAD, per non rischiare di compromettere i risultati ottenuti nelle ultime settimane.
Questa mattina, venerdì 4 dicembre, anche Mondovì ha manifestato per chiedere la ripartenza della didattica in presenza.
In tempo per seguire la prima ora di lezione, diversi alunni si sono trovati fuori dalla scuola media dell'Altipiano per aderire all'iniziativa organizzata da PAS Piemonte, per rispondere alla mancata riapertura della scuola secondaria di primo grado, nonostante il passaggio a zona arancione.
Armati di computer, tablet e coperte, gli studenti non si sono fatti scoraggiare dalla nevicata, che è tutt'ora in corso, e con mascherine e sedie si sono seduti dai cancelli di ingresso della scuola, insieme ad alcuni genitori del comitato PAS (Priorità alla Scuola, ndr).
La loro richiesta è semplice, ma allo stesso tempo diretta: "Vogliamo tornare a scuola in presenza, la DAD deve essere un'eccezione non la regola".
"Ringraziamo la dirigente scolastica, Vilma Peirone, per la vicinanza dimostrata ai ragazzi e gli insegnanti per tutto il lavoro che stanno svolgendo, ma chiediamo alla Regione di lavorare per consentire il ritorno in classe" - commentano alcuni dei genitori che hanno manifestato questa mattina.