Era presente all’ultima udienza e decisa a non ritirare la querela presentata nei confronti dell’ex compagno a luglio 2019. Quando il Tribunale di Cuneo ha pronunciato la sentenza di condanna nei confronti dell’uomo, la donna “ha trovato pace ed è tornata a respirare”.
Accusato di lesioni, violazione di domicilio aggravata, minacce, violenza privata, estorsione e di non aver ottemperato all’obbligo di espulsione dall’Italia, H.S., origine marocchine, è stato condannato a 3 anni e 8 mesi di reclusione, al pagamento di 15mila euro di multa con la proroga del divieto di avvicinamento alla donna fino al 2022.
All’attenzione del giudice sono stati portati numerosi episodi di violenza cui alla base, il rifiuto da parte dell’uomo di accettare la fine della loro storia. “Quando stavamo insieme e lui ogni tanto stava a casa mia. Quella notte è salito dal balcone, mi ha picchiata. Non riuscivo nemmeno a chiedere aiuto perché lui mi teneva la bocca chiusa e mi urlava ‘Ne vuoi ancora?’ Sono scappata. Mi aveva chiesto dei soldi per andarsene e io gli ho dato 50euro, tutto quello che aveva. Ma lui ne voleva di piú. Il giorno dopo è tornato ed era ubriaco. Ho chiamato la Polizia. Qualche mese prima mi ha mandata in coma”.
Il pubblico ministero A. Offman “Ci troviamo di fronte ad una donna terrorizzata da un uomo che le diceva che quella fosse casa sua. Lei non lo voleva in casa. Un episodio bruttissimo quello della “trattativa” fra lei e l’ex compagno: 50euro per farlo andare via. Questo spiega la disperazione e la situazione di netto svantaggio della vittima, che se non lo avesse assecondato sarebbe stata malmenata di nuovo. In questo contesto cè il reato il estorsione e non merita le attenuanti".