Nelle parole dell’architetto Duilio Damilano – che insieme al geometra Lorenzo Romano ha donato alla città di Cuneo il “concept” su cui si è basato il nuovo studio di fattibilità relativo al progetto di restyling di piazza Europa - , l’area coinvolta nei lavori è stata pensata “non come un’area di attraversamento ma come una zona da vivere, individuata da due forme aggregative diverse e da un padiglione che possa renderla fruibile anche nei mesi freddi, perché il clima non ferma nessuno se c’è un po’ di organizzazione”.
Un’idea – ancora nelle parole dell’architetto Damilano - “che certo può essere discutibile ma che è frutto di una grande passione”, e che è stata presentata alla II^ commissione consiliare nella serata di ieri (mercoledì 9 dicembre).
L’iniziativa di riqualificazione di piazza Europa arriva da lontano e ha una storia travagliata e discussa. L’intervento nasce nel 2016 ed è stato integrato tra quelli, numerosi, del Piano Periferie; prevede l’ammodernamento della sezione superficiale della piazza e la realizzazione di un parcheggio interrato di due piani, dei quali uno allestito con posti auto e l’altro con box garage privati. Il bando di gara per la realizzazione conclusosi nel luglio dello scorso anno è andato, si sa, completamente deserto. Eventualità che ha spinto l’amministrazione comunale ha ripensare il progetto e ad abbracciare il concept di Damilano, affidandone direttamente la redazione dello studio di fattibilità all’architetto Enrico Massimino (di Sondrio ma originario del cuneese).
Ben poco cambia sotto l’aspetto economico dell’iniziativa, tra il progetto originario e questo nuovo appena presentato: il costo totale dei lavori si aggira sui 7.294.043,97 euro a fronte dei precedenti 7.295.428,41 euro, per un importo complessivo di 8.798.477,12 euro a fronte dei precedenti 8.800.000 euro.
Il bando di progettazione, nell’intenzione dell’amministrazione comunale, verrà lanciato nei primi mesi del 2021. Nell’estate inoltrata, poi, quello per la realizzazione.
- IL NUOVO ASSETTO DI SUPERFICIE
Il nuovo progetto di restyling – presentato in serata con un breve video – vede ridotta la superficie coinvolta dai lavori, così da allontanare il più possibile i cantieri dalle fondamenta dei palazzi, e il superamento della soluzione del project-financing in favore di quella totalmente pubblica, due elementi introdotti dall’amministrazione comunale dopo aver raccolto le istanze della cittadinanza e dei consiglieri comunali.
Una riduzione che non sacrifica il cuore dell’intera operazione – hanno spiegato Damilano e Massimino - , che è la difesa e l’amore per la città capoluogo. Partendo da un’idea di piazza che già esiste in quel di Praga, i due architetti hanno rivisto il progetto originario individuando appunto due zone differenti collegate e accessibili e fruibili da tutti i cittadini, oltre a un padiglione coperto di circa 300 metri quadri e un’ulteriore tettoia a copertura della rampa di uscita dall’area interrata presente su corso Giolitti (quella di accesso, invece, sarà su corso Nizza): “Proprio corso Giolitti, secondo noi, è una delle vere e proprie vie d’accesso alla città e serve che piazza Europa torni a un’idea di agorà, di zona da poter vivere liberamente – hanno aggiunto - . Abbiamo inoltre mantenuto le aperture verso i portici circostanti, perché gli esercizi commerciali lì presenti devono avere un’interazione diretta con la piazza”.
- IL PARCHEGGIO INTERRATO
Anche il progetto di realizzazione del parcheggio interrato ha subito notevoli modifiche. Al centro, la nuova idea della sezione superficiale, con cui la parte interrata ha dovuto ovviamente intersecarsi adottando un’area ridotta di circa il 20% (otto/nove metri sui vari lati del perimetro); questo ha portato a una medesima riduzione dei posti auto al primo piano – da 220 a 174 circa, compresi di stalli di sosta per disabili e “rosa” - e dei box auto al secondo, che passano da 194 a 138.
“Questa riduzione ci ha permesso di risparmiare 700.000 euro – ha aggiunto ancora Massimino - , investiti nei più costosi lavori del progetto di superficie”.
- LE PAROLE DEL SINDACO
“Secondo l’amministrazione l’intervento è davvero un’opportunità da non perdere – ha specificato il sindaco Federico Borgna nell’apertura dei lavori della commissione e, poi, in risposta alle tante prese di posizione da parte dei consiglieri presenti (ancora scettici, specie tra le fila della minoranza) - . La zona si trova a metà strada tra “la cittadella della cultura” e quella, per così dire, “della natura”, i due poli d’attrazione della città: quello culturale del centro storico già esistente e quello che si sta realizzando nell’area sud. Il timore che abbiamo è quello di vedere una zona desertificarsi e iniziare a presentare o ad acuire problemi di ordine pubblico, sociale e culturale. Per questo serve un terzo polo di collegamento nel centro della città”.
“Inoltre, esiste l’aspetto economico dell’operazione. La pandemia sta accelerando il processo, già iniziato, di spostamento di parte del mercato sul sistema di distribuzione online a scapito di quella fisica; non si può immaginare che la seconda sparisca ma di certo è un universo che soffre e che andrà a soffrire ancora – prosegue il sindaco - . Crediamo che Cuneo abbia tutte le caratteristiche per mitigare questa sofferenza. La città è, per conformazione, centro commerciale naturale e costruire un ambiente bello, accogliente e raggiungibile significa realizzare le condizioni per generare e salvaguardare posti di lavoro: prima della pandemia Cuneo ospitava il doppio dei propri abitanti ogni giorno e ha servizi per un’ampiezza di questo tipo, la sfida è renderla più attrattiva, per mitigare gli effetti del distanziamento e le abitudini imposte dalla pandemia e si può fare investendo sul futuro della città”.
“Serve ricostruire la fiducia dei cuneesi nel concetto di parcheggio interrato - ha espresso ancora Borgna, andando a toccare il vero “nervo scoperto” della questione - che evoca in molti l’esperienza, indubbiamente difficile, di piazza Boves. Ma è bene ricordare che dai dati contenuti già nel primo studio di fattibilità il guadagno a livello ambientale è certo: più le auto sono fuori città o sottoterra e meglio è, secondo il nostro punto di vista. I parcheggi in quell’area sono pochi, poi, ne abbiamo cancellati alcuni con gli interventi di mobilità sostenibile”.
“Abbellire una città non è mai un intervento inutile, anche solo dal punto di vista culturale e di aggregazione della comunità, se non proprio architettonico: l’abbiamo fatto per il centro storico, lo faremo nel parco Parri e anche in piazza Europa – ha concluso il sindaco - . Questa, poi, è un’operazione indenne all’erario civico: una parte è finanziato dal Bando Periferie, fondi che se non vanno qui tornano a Roma e non si usano per altro, e un’altra sarà coperta da chi acquisterà i box sotterranei”.