Meno burocrazia e soprattutto un sostanziale cambiamento culturale da parte di dottori e pazienti.
È questa la ricetta di Claudio Blengini, presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Cuneo, per rendere piu efficiente ed aumentare ancora la qualità del servizio della medicina di base.
“Sento sempre più medici che si lamentano per le molte incombenze burocratiche che rallentano il lavoro primario del dottore, ossia quello di ascoltare, visitare e curare i suoi pazienti - spiega il presidente Blengini -. Sono stato un pioniere della medicina di gruppo, nella quale credo molto e con la quale, sono convinto, si può dare un servizio territoriale più presente, più capillare e quindi di più alto valore”.
Oltre alle difficoltà pratiche per istituire una medicina di gruppo - ossia più medici che visitano i paziente in un unico studio scambiandosi informazioni e pareri - ci sono anche quelle di tipo “mentale”.
“È necessario un salto culturale - precisa Blengini - perché lavorare insieme è una novità per i dottori e non sempre il paziente accetta di essere visitato, almeno alcune volte, da un medico diverso da quello che conosce”.
Però i vantaggi sono molti: un orario più lungo per l’erogazione del servizio, la possibilità di avere più pareri e di curare certe malattie croniche a casa, con il supporto di medico ed infermiere. Inoltre attraverso l’utilizzo di internet, l’iter di prenotazione per le visite e la compilazione di ricette, diventa più celere e sicuro, evitando anche molti spostamenti da casa.
“Inoltre, pensando alla vaccinazione anti Covid - conclude il presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Cuneo, il dottor Blengini - una organizzazione che passa attraverso la medicina di gruppo e lo scambio in rete tra medici, potrebbe essere una soluzione per garantire una vaccinazione capillare e fatta in tempi brevi sul territorio”.