Si è tenuta ieri (domenica 10 gennaio) - nella forma fortemente ridotta preventivata, e discussa, nel corso della settimana - la tradizionale commemorazione dell'eccidio di piazza Paschetta a Peveragno: per il 77° anno la comunità ha ricordato il 10 gennaio 1944, quando un manipolo di soldati tedeschi mise a ferro e fuoco il paese trucidando trenta persone.
La commemorazione - che per ragioni di sicurezza sanitaria legate al Covid-19 ha visto la presenza del solo sindaco Paolo Renaudi - si è tenuta alle 10.30 in piazza "XXX^ martiri", ex-piazza Paschetta, con la deposizione di una corona al di sotto della targa in ricordo delle vittime.
"Da ormai quasi un anno la nostra comunità vive un momento di difficoltà senza eguali; abbiamo dovuto imparare a rinunciare a tante cose, come alla nostra solita commemorazione tradizionale dei fatti del 10 gennaio 1944 - ha ricordato Renaudi - . Oggi avremmo voluto avere in piazza i ragazzi delle scuole, le famiglie dei caduti, i rappresentanti delle associazioni e delle istituzioni, ma non è stato possibile. A fianco dell'amarezza c'è però anche la serenità che nasce dalla consapevolezza che non basterà una situazione difficile come questa per cancellare dal cuore dei peveragnesi quel terribile momento storico e i nomi e i volti delle persone tristemente coinvolte".
"Come amministrazione comunale ci impegniamo nel lavorare per impedire le condizioni, ogni giorno della nostra vita, del possibile ritorno di un periodo buio come quello vissuto all'apice del dominio nazifascista" ha concluso il sindaco.