I cani non smettono mai di stupirci. Straordinario supporto in scenari di catastrofe e nella ricerca persone, sono anche delle incredibili sentinelle nell'individuazione di malattie, come i tumori, oltre che nel supporto terapeutico, con la pet therapy.
Da oggi sappiamo che sono anche in grado, in tempi rapidissimi, di fiutare un positivo al Covid-19, il virus responsabile della pandemia che ha già ucciso oltre 2milioni di persone nel mondo.
All'aeroporto di Cuneo-Levaldigi sono in fase di addestramento sei cani, già utilizzati nelle ricerche persone e quindi già capaci di discriminare gli odori. Saranno operativi nel giro di qualche settimana.
Stamattina "si sono esibiti" due di loro, Paco, uno Staffordshire Bull Terrier, e Melampo, un Bloodhound di 60 chili.
Quello dei cani anti Covid è uno straordinario progetto di cui lo scalo cuneese è pilota in Italia.
Promosso da I-SEC Italia srl, società specializzata nei servizi di sicurezza aeroportuale, in collaborazione con GEAC, si avvale della collaborazione della società finlandese Nose Academy Oy, la start-up di ricerca scientifica specializzata nell’addestramento di cani, in grado di rilevare malattie negli esseri umani attraverso l’olfatto.
E' stato possibile filmare una dimostrazione dell'addestramento avanzato dei cani, messi a disposizione dall’Associazione Carabinieri e dall’A.V.S. O.S.L.J. Amici Volontari Soccorso di Milano, che proseguirà nei locali della Maxiemergenza 118 predisposti dal Dipartimento Interaziendale 118 della Regione Piemonte. Partner dell’iniziativa è anche BIOS di Mondovì, che fornisce i campioni utili all’addestramento.
L'obiettivo è di attivare il servizio già dal prossimo mese di febbraio. La speranza è che questo progetto possa poi essere esteso anche ad altri scali e consentire la ripresa di un settore, quello dell'aviazione, messo in ginocchio dalla pandemia.
I segnali sono positivi, come dimostrano i dati che arrivano dalla Finlandia. La precisione dei risultati è di circa il 95%. I cani sono in grado di identificare i soggetti portatori del virus anche cinque giorni prima che manifestino, eventualmente, i sintomi.
Nel videoservizio vi raccontiamo questo straordinario progetto.