Economia - 18 gennaio 2021, 15:55

"Il Mes Sanitario? Nessuno lo santifica, ma conviene e serve

Asse transalpino tra l'economista francese Fitoussi e il banchiere fossanese Ghisolfi

"Il Mes Sanitario? Nessuno lo santifica, ma conviene e serve


 

L’economista d’Oltralpe, presidente dell’Osservatorio francese sulla congiuntura economica, e autore di prestigiosi interventi a favore di un'evoluzione socio-democratica dell'Europa, conferma una priorità sottolineata in più riprese dal Banchiere scrittore fossanese: non è all’orizzonte nessun “Mes Greco”, il solo vincolo è utilizzarli per adeguare la sanità all'emergenza della pandemia

Paradossalmente, uno strumento finanziario molto meno condizionale e condizionante del Recovery plan.

 

Il Mes greco non c'entra per nulla e non è all’orizzonte, semmai a destare una certa antipatia verso questo tipo di strumento finanziario della UE è appunto il ricordo del piano di austerità durissimo che venne applicato al Paese ellenico in cambio dei soldi prestati da Bruxelles. Ricordi, appunto. Perché il Mes sanitario è tutt’altra cosa: è sì anch’esso un prestito, ma sul quale si calcolano tassi non passivi ma addirittura negativi, che comportano come tali un piano di rimborso più basso del capitale nominale iniziale che l’Italia otterrebbe nel caso lo richiedesse.

Non si tratta di santificare il Mes, ribadisce l’economista francese Jean Paul Fitoussi, ascoltato presidente dell’Osservatorio d’Oltralpe sulla congiuntura economica, ma di utilizzare risorse fino a 37 miliardi ottenibili con delle condizioni di gran lunga più vantaggiose di quelle che deriverebbero dalla normale emissione di titoli italiani del debito pubblico, e non di certo ottenibili gravando sulla fiscalità di famiglie e imprese già allo stremo delle loro forze.

Come ribadito dal Banchiere europeo e scrittore Beppe Ghisolfi, che con il Professor Fitoussi ha condiviso alcune iniziative convegnistiche di alto prestigio e un comune orientamento verso l’alfabetizzazione economica e finanziaria diffusa, il Mes Sanitario non ha nulla a che vedere con il Meccanismo europeo di stabilità oggetto della più recente riforma generale riguardante l'Unione bancaria continentale, e consentirebbe un risparmio netto fino a 7 miliardi sugli oneri degli interessi dovuti dal bilancio Italiano. Il solo vincolo è investire nel potenziamento della Sanità. Anzi, paradossalmente, le vere condizionalità sono quelle derivanti dai fondi del Recovery plan, erogabili in 6 anni e subordinati alla presentazione di un piano di riforme che il governo dell’Italia dovrà periodicamente sottoporre al via libera della Commissione di Bruxelles per ottenere ogni successiva rata.

comunicato stampa

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