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Politica | 20 gennaio 2021, 10:38

Enrico Costa: “Il governo Conte tirerà a campare fino a luglio”

Il parlamentare monregalese di Azione critico con il Pd: “Si è consegnato legato mani e piedi al Movimento 5 Stelle”, ma non risparmia critiche nemmeno a Forza Italia: “Per mancanza di coraggio ha perso un’importante occasione”

Enrico Costa: “Il governo Conte tirerà a campare fino a luglio”

All’indomani del voto al Senato, che ha visto – dopo quello alla Camera – il governo Conte mantenere la maggioranza, per quanto risicata, la situazione politica nazionale resta quanto mai complessa.

Ne abbiamo parlato con Enrico Costa, deputato monregalese di Azione, l’unico cuneese ad essere intervenuto in aula in occasione del dibattito parlamentare sulla la fiducia al governo.

Costa, che giudizio dà di quanto successo in questi giorni? Ce la farà Conte a proseguire pur con numeri così stretti?

“La vedo dura, anche perché le dinamiche parlamentari – specie nelle Commissioni - sono molto diverse da quelle che si determinano in occasione del voto di fiducia alla Camera e al Senato. Ritengo tuttavia che nelle prossime settimane la maggioranza si allargherà con l’arrivo di altri esponenti dal centrodestra”.

Se dovesse indicare un orizzonte temporale al governo Conte, che cosa direbbe?

“Penso che fino a luglio, pur non senza qualche incidente di percorso, possa proseguire. Poi da quella data, quando scatterà il “semestre bianco”, il periodo che precede l’elezione del Presidente della Repubblica nel quale le Camere non possono essere sciolte, sarà costretto a fare il “tagliando” e a quel punto la situazione potrebbe cambiare”.

Sul piano politico quali sono le sue valutazioni?

“È innegabile che, dopo questo passaggio, il Pd si sia consegnato, legato mani e piedi, al Movimento 5 Stelle, perdendo la centralità politica che aveva.

Il Partito Democratico si è impiccato ad un governo di minoranza, accettando uno schema che i suoi stessi dirigenti avevano contestato. Ma c’è un altro aspetto che lascia perplessi”.

Sentiamo…

“Non escludo che sia stato il Pd a mandare avanti Renzi salvo poi lasciarlo solo”.

È una tesi singolare. A proposito di Renzi e di Italia Viva che dice?

“Le ho fatto questa considerazione perché fatico a comprendere la strategia di Renzi. È stato lui a far nascere il Conte bis. Ora voleva farlo dimettere ritirando la delegazione ministeriale di Italia Viva. Subito dopo, però, ha chiesto di sedersi al tavolo per riaprire la discussione. In aula ieri ha “bastonato” pesantemente il Presidente del Consiglio”, salvo poi, al momento del voto, lui e i suoi senatori astenersi. Se davvero Renzi voleva fare cadere Conte e favorire la nascita di un altro governo avrebbe dovuto agire diversamente. Non crede?”

Voi di Azione sareste favorevoli ad un governo di scopo?

“E per quale scopo?”

Diciamo un esecutivo diverso, più ampio, magari guidato da qualche esponente considerato altamente autorevole rispetto agli interlocutori internazionali…

“Io l’ho detto chiaramente, senza infingimenti. Se arriva Draghi noi ci siamo. Ma questo passaggio non ha potuto concretizzarsi a causa di Forza Italia”.

Ci faccia capire meglio…

“Forza Italia continua a ribadire di voler rappresentare l’anima liberale e moderata del centrodestra, ma all’atto pratico va a traino di Salvini e Meloni. Se Forza Italia avesse avuto il coraggio di scomporre oggi commenteremo un’altra storia. A quest’ora Conte non ci sarebbe più, mentre invece le anime populiste da un lato e quelle sovraniste dall’altro hanno avuto la meglio ancora una volta”.

Che cosa suggerisce per interrompere questa catena che, mi pare di capire, lei non giudica positiva?

“È una domanda che richiederebbe una risposta articolata. Gliela dico con una battuta, consapevole del fatto che è riduttiva: un diverso sistema elettorale, quello proporzionale, concorre indubbiamente ad uscire da questa spirale. Noi di Azione siamo convinti che una diversa politica si possa realizzare, partendo dalla competenza e dall’attenzione ai veri problemi. Per restare in casa cuneese, la costante crescita che registriamo ci fa essere ottimisti”.

Giampaolo Testa

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