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Cuneo e valli | 26 gennaio 2021, 01:21

Cuneo: per il nuovo ospedale unico il consiglio comunale sceglie la "soluzione Carle"

Diverse ore di dibattito, che ha coinvolto sia la forma che la sostanza della delibera presentata dalla commissione temporanea speciale; ora è palla alla Regione Piemonte: la commissione prevede di programmare il futuro della struttura del Santa Croce

Foto di repertorio

Foto di repertorio

Con 25 voti favorevoli su 28 si è conclusa verso la 1 di oggi (martedì 26 gennaio) la discussione dell’ordine del giorno presentato dall’ufficio di presidenza della commissione temporanea speciale dedicata all’iter di realizzazione del nuovo ospedale unico di Cuneo: l’atto sostanzialmente conclusivo del percorso della commissione stessa con cui il consiglio comunale del capoluogo indica ufficialmente l’area dell’attuale ospedale Carle come quella più indicata in cui far sorgere il futuro nosocomio cuneese.

Una decisione che sulla carta sorprende poco, dopo l’analisi dello studio di pre-fattibilità fatto redigere dalla Fondazione Nuovo Ospedale Unico, dove la “soluzione Carle” risultava possedere la maggior parte dei punti a favore.

Una decisione importantissima quella di questa sera, conclusione di un percorso iniziato nel 2018 con la nascita della commissione speciale – ha ricordato il presidente della commissione e primo firmatario della delibera Luca Pellegrino - . Oggi, dopo tutto il lavoro di analisi e confronto, noi membri del consiglio come delegati dei cittadini possiamo prendere una decisione con cognizione di causa”.

L’Associazione Ospedaliera ha ribadito più volte che la struttura unica è necessaria e la Regione Piemonte ha stabilito l’intenzione di inserire la nostra nuova struttura tra i principali interventi regionali di edilizia sanitaria – ha proseguito, poi spalleggiato negli interventi di Maria-Luisa Martello, Carmelo Noto, Tiziana Revelli, Gianfranco Demichelis, Vincenzo PellegrinoSimone Priola e altri membri della maggioranza - : nei prossimi anni sarà facilmente possibile raggiungere finanziamenti sia nazionali che europei, una situazione mai capitata in precedenza. Si tratta di un treno che passa ora, e non prenderlo significherebbe rischiare di rinunciare per chissà quanto tempo a un nuovo ospedale”.

Ma la presentazione dell’ordine del giorno – cosa già chiarita in una recente riunione della commissione temporanea speciale stessa – non ha convinto alcuni consiglieri, sia nella forma che nella sostanza.

Una commissione consiliare speciale, non essendo permanente, non può presentare ordini del giorno e mozioni d’indirizzo: qui nessuno si vuole sottrarre alla discussione sull’ospedale, è una questione di rispetto delle regole” ha sottolineato “Beppe” Lauria, a cui si è poi accodato anche Ugo Sturlese. “Finalità unica e ultima della commissione era quella di renderci consapevoli nel suggerire il luogo su cui far sorgere il nuovo ospedale; questo senso è rimasto valido e ha dato frutti per un po’, almeno fino all’entrata in gioco della Fondazione Nuovo Ospedale, che tra l’altro vede al suo interno anche il sindaco e presidente della provincia e alcuni consiglieri comunali – ha proseguito Lauria - . Ora assistiamo a un’accelerazione incomprensibile e ingiustificata: sì, la risposta deve essere celere, ma far passare un mese e fare le cose in modo più assennato non credo sarebbe stato un problema. Ma avete ragione, stiamo davvero perdendo un’occasione, quella di realizzare una scelta epocale in modo univoco, tutti insieme”.

Dubbi anche da parte dei pentastellati Silvia Cina e Manuele Isoardi, e da Nello Fierro, che chiedono sostanzialmente insieme di coinvolgere di più la popolazione (anche organizzando un referendum cittadino): “A livello politico, spesso e volentieri è molto importante anche la forma; chiedere di votare un ordine del giorno presentato così, con l’opinione della maggioranza messa come se rappresentasse anche quella di tutta la minoranza, è abbastanza peculiare. Del tutto ingiustificata la fretta dimostrata” ha detto quest'ultimo.

Dar seguito alla delibera significa dare il via al progetto di rigenerazione urbana più grande che questa città abbia mai visto e da cui non potrà non nascere una qualche altra opportunità, per esempio lavorando sulla raggiungibilità del Carle e sul futuro della struttura del Santa Croce – ha stabilito in conclusione il sindaco Federico Borgna - . La scelta effettiva sull’ubicazione dell’ospedale non è competenza nostra; dobbiamo piuttosto fare l’interesse dei concittadini, e questo significa mantenere l’HUB territoriale alle porte di casa nostra, al di là dei possibili concetti egoistici”.

simone giraudi

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