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Attualità | 26 gennaio 2021, 14:55

Al via ufficialmente il Polo Universitario al Morandi di Saluzzo: "sui banchi" 14 studenti-detenuti

Firmata oggi la convenzione tra l'istituto penitenziario, l'Università di Torino, e l'Ufficio Locale Esecuzione Penale Esterna di Cuneo. Dieci sono iscritti al Dipartimento Culture Politica e Società e quattro a Giurisprudenza

La Casa di Reclusione “Rodolfo Morandi” di Saluzzo

La Casa di Reclusione “Rodolfo Morandi” di Saluzzo

 

Da oggi, martedì 26 gennaio, la Casa di Reclusione “Rodolfo Morandi” di Saluzzo ha ufficialmente il suo Polo universitario. La firma digitale per la definizione e l'attuazione del progetto è stata posta questa mattina tra l'istituto penitenziario, l'Università di Torino, e l'Ufficio Locale Esecuzione Penale Esterna di Cuneo

La convenzione intende favorire il diritto allo studio e l’accesso agli studi universitari dei detenuti ospitati nella Casa di Reclusione di Saluzzo, garantendo le migliori opportunità di svolgimento dei percorsi di studio, assicurando condizioni di detenzione che li favoriscano e integrando tali percorsi in un coerente programma individualizzato di trattamento. 

“Il mio augurio è che un domani tutto questo diventi una normalità senza il bisogno di fare una conferenza stampa – ha dichiarato il Rettore dell’Università di Torino, Stefano Geuna al momento della firma -: affinchè i luoghi di detenzione diventino un luogo di educazione e formazione individuale. C'è un grande entusiasmo da parte dei nostri docenti e ricercatori per ampliare questo progetto”.

Il Polo universitario nel carcere di Saluzzo prende a modello il grande lavoro svolto dall'Università di Torino alle Vallette. Nella città del Marchesato si è partiti nel novembre 2019 e ora il tutto viene formalizzato. L'anno scorso c'erano sei iscritti che quest'anno sono più che raddoppiati a 14 studenti-detenuti. Nove sono iscritti al Corso di Laurea Triennale in Scienze Politiche e Sociali e uno al Corso di laurea Magistrale in Comunicazione, ICT e media. Gli altri quattro a Giurisprudenza.

Soddisfatto Franco Prina, Delegato del Rettore per il Polo Universitario per studenti detenuti: “Oggi siamo qui per aprire una nuova storia. Il Morandi di Saluzzo è una casa di detenuti ad alta sicurezza con pene lunghe. Vogliamo occupare seriamente e con un certo profitto il tempo della reclusione, pensando anche alla fase del reinserimento in società”.

Attivare un polo universitario in un carcere comporta non pochio problemi logistici. Lo sa bene Pierpaolo D’Andria, Provveditore Amministrazione Penitenziaria Piemonte-Liguria-Valle d’Aosta: “Ci stiamo occupando della programmazione territoriale e negli obiettivi programmatici assume un'importanza non indifferente l'istruzione con il relativo potenziamento di tutti gli strumenti tecnologici. Da questo punto di vista il sistema ha evidenziato limiti che sono sistemici e non riguardano solo il Piemonte, soprattutto in relazione alla teledidattica. Ci sono una serie di problematiche tecniche sul cablaggio delle aule, poi la questione sicurezza dei canali comunicativi. Infine c'è l'aspetto logistico, ma stiamo mettendo il massimo impegno e grande attenzione a sviluppare questi aspetti”.

“La pandemia ci ha messo di fronte a tutti i problemi tecnologici legati alla teledidattica – gli fa eco Domenico Arena, Dirigente Ufficio Interdistrettuale Esecuzione Penale Esterna Piemonte-Valle d’Aosta e Liguria -. Per noi si tratta di un arricchimento e ci chiama ad un robusto salto di qualità tecnologica sulla rete, la connessione dati e il digital divide. Non solo connettività ma anche il coraggio di confrontarci con una dimensione digitale che ancora ci spaventa molto per il tema sicurezza. Tuttavia è un tema che non può più essere eluso e sottovalutato”.

La Direttrice della Casa di Reclusione “Rodolfo Morando” di Saluzzo, Giuseppina Piscioneri ha fatto il punto sulla situazione all'istituto detentivo che attualmente conta 375 detenuti: “C'è sempre stata una grande partecipazione e un interesse da parte dei detenuti dall'inizio del progetto. Oggi abbiamo 14 iscritti. Per loro abbiamo individuato uno spazio logistico nella nona sezione che tuttavia è attualmente occupata da 9 detenuti comuni in attesa di essere trasferiti. Abbiamo poi un problema relativo al cablaggio, anche per la posizione logistica della nostra struttura che lamenta da sempre poca copertura. Abbiamo provveduto a potenziare il cablaggio a distanza in modalità mobile, in attesa di una linea fissa che garantirà il perfetto funzionamento della linea internet”.

“Grazie per l'istituzione di questo Polo universitario - ha aggiunto Laura Bottero, Direttrice dell’Ufficio Locale di Esecuzione Penale Esterna di Cuneo -. Tutto ciò che parte dal carcere è sicuramente un momento che favorisce la dignità della pena, e anche la transizione all'esterno. La cifra distintiva di questo prohetto è accompagnare le persone al reinserimento, a partire da corsi professionali, fino a corsi universitari che sono il vero fiore all'occhiello. Con spirito di collaborazione abbiamo firmato questo documento”

All'incontro è intervenuto anche Bruno Mellano, Garante dei Diritti dei Detenuti della Regione Piemonte: “Con convinzione segnalo l'importanza di questo momento. Studiare in carcere è difficile, servono spazi e un'attenzione mirata. Oggi si consolida una strada partita a Torino che apre ad una filiera importantissima di formazione e didattica di primo e secondo livello. Un percorso che spinge ulteriormente l'amministrazione penitenziaria a consolidare reti e a introiettare l'utilità delle reti in un contesto chiuso. Da anni Saluzzo è anche sede dell'Istituto Bertoni che necessariamente diventa un pezzo del tassello”.

Importante il sostegno della Compagnia San Paolo al progetto. Lo conferma Franco Prina: “Da sempre sono a fianco del Polo universitario di Torino. Negli ultimi 2 anni c'è stato un ampliamento del sostegno anche in vista di questo allargamento”.

Le modalità di insegnamento e formazione di un Polo universitario in carcere cambiano da istituto a istituto. In Italia sono attualmente 37, tutte riunite nella conferenza nazionale con più di mille detenuti impegnati in vari regimi. Il servizio è articolato e differenziato. I tutor incontrano periodicamente i detenuti.

A spiegare il metodo formativo al Morandi di Saluzzo è Franco Prina: “Ci sono docenti che fanno interi cicli di lezioni, oppure i detenuti possono fruire di lezioni registrate. Per prepararsi all'esame c'è la possibilità di dialogo tra docenti tutor e studenti. Attraverso la Compagnia San Paolo forniamo i libri, mentre l'Università rinuncia a parte delle tasse. Con numeri di questo tipo c'è un accompagnamento molto individualizzato ai corsi. Speriamo che con il potenziamento della didattica a distanza, ci sia un avvicinamento all'esperienza normale di ragazzi e ragazze che frequentano le nostre aule universitarie”.

cristina mazzariello

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