- 27 gennaio 2021, 07:00

Giornata della Memoria: il rischio della banalità

Giornata della Memoria: il rischio della banalità

Le Giornate celebrative sono essenziali nella storia di una democrazia, in Italia e nel mondo.

Anche nelle monarchie, sebbene costituzionali, assolvono alla medesima funzione, che è appunto quella di ricordare e celebrare un accadimento, spesso doloroso, e che merita la giustizia della conoscenza.

Ma le Giornate sono costruite su eventi collaterali, recensioni ed eventi che possono, nel tempo, appesantire la “leggerezza” della Memoria storica, renderla obbligatoria e quasi scolastica.

Non siamo forse pervenuti a questa tappa, probabilmente quasi obbligata, anche nel caso della Shoah?

Chi scrive ha apprezzato e studiato il fenomeno con attenzione ed al fianco dei testimoni ma non ha mai sentito il peso dell’obbligo e dell’etichetta, che può asfissiare ed annientare il senso originario.

Forse la carrellata - sarebbe più corretto dire “cartellata” -  di film che ci vengono proposti, sempre gli stessi tra l’altro, non aiuta? 

Certamente le istituzioni non sono in grado di rendere interessante, ai più giovanissimi, la storia e questa pagina drammatica del novecento.

Il rischio è molto alto: che si guardi a questa giornata, ma sopratutto agli eventi collaterali, con rassegnata passività, disinteresse ed inevitabile sottovalutazione.

Oggi mancano i testimoni e mi pare che ancora non siamo in grado di rendere attuale il messaggio nato da quei momenti bui ed oscuri.

Se poi paragoniamo Greta ad Anna il contraccolpo è molto forte.

La storia è “ viva” e noi la stiamo celebrando come se fosse “morta”.

Chi si avvicinerebbe, capirebbe ed amerebbe un qualcosa di morto?

Pensiamoci.

Alessio Ghisolfi

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di Targatocn.it su WhatsApp ISCRIVITI

Ti potrebbero interessare anche:

SU