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Attualità | 10 febbraio 2021, 08:35

Gli Artiglieri di Fossano in Kosovo per scongiurare il pericolo di attacchi con droni (FOTO)

Rafforzati i controlli presso le strutture militari dell’operazione KFOR e presso il Monastero di Visoki-Decane, oltre alle consuete attività di controllo e di mantenimento della libertà di movimento nel settore occidentale del Kosovo

Gli Artiglieri di Fossano in Kosovo per scongiurare il pericolo di attacchi con droni (FOTO)

A poche settimane dal loro arrivo in Kosovo, gli artiglieri della “Perotti” di Fossano sono già al lavoro per intensificare il contrasto alla minaccia dell’uso di droni con intenti ostili, grazie ad un efficace e attento coordinamento degli assetti Nato di Counter Unmanned Aerial Systems (C-UAS), forniti dall'artiglieria contraerei dell’Esercito.

Il Regional Command West  (RC-W), su base 1° Reggimento Artiglieria da Montagna della Brigata alpina Taurinense, dallo scorso 1 gennaio 2021 ha implementato - dal punto di vista tecnologico, digitale e multidimensionale - i dispositivi presso le strutture militari dell’operazione KFOR e presso il Monastero di Visoki-Decane, in quanto primi responsabili (first responder) per gli aspetti di sicurezza, oltre alle consuete attività di controllo e di mantenimento della libertà di movimento nel settore occidentale del Kosovo e allo sviluppo di progetti della Cooperazione Civile e Militare (CIMIC), secondo quanto definito dalla risoluzione 1244 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

Il Regional Command West di KFOR, è composto da oltre 700 militari provenienti da otto Nazioni (Austria, Italia, Macedonia del Nord, Moldavia, Polonia, Slovenia, Turchia, Svizzera) e opera per assicurare libertà di movimento ed un ambiente stabile e sicuro a tutta la popolazione del Kosovo occidentale, indipendentemente dalle differenze etniche e religiose.

In tal modo contribuisce al consolidamento della pace e della stabilità nella regione, al processo di crescita civile e allo sviluppo delle Istituzioni locali. 

Il concorso dell’assetto nazionale C-UAS rapprenta un ulteriore pregiato contributo fornito alla NATO dalle Forze Armate italiane, presenti in Kosovo dal 1999, per la stabilizzazione di questa delicata zona dei Balcani che rappresenta una delle regioni di maggiore interesse geopolitico e strategico per il nostro Paese.

L’Italia è uno dei principali paesi contributori alla missione NATO in Kosovo, con circa 550 militari impiegati e ne detiene per il settimo anno consecutivo la leadership con il Generale di Divisione Franco Federici, già comandante della Taurinense, al comando di oltre 3500 militari appartenenti a ventisette nazioni.

redazione

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