Si arricchisce di una nuova importante professionalità il “Michele e Pietro Ferrero”. L’ultimo arrivo sul fronte dei primari operativi nel nuovo ospedale di Verduno è quello del dottor Marco Pagano, da pochi giorni alla guida della Struttura Complessa di Anatomia Patologica e protagonista della presentazione che l’Asl Cn2 e la Fondazione Nuovo Ospedale hanno organizzato per salutare il suo arrivo.
All’incontro, tenuto nel tardo pomeriggio di lunedì presso i locali della direzione generale, oltre al dottor Pagano sono intervenuti il direttore generale della Cn2 Massimo Veglio, affiancato dal direttore sanitario Mario Traina e da quello amministrativo Gianfranco Cassissa, insieme al responsabile del Dipartimento di Area Diagnostica Valter Verna e al direttore della Fondazione Ospedale Luciano Scalise.
"Un ospedale – ha esordito il direttore Veglio – viene spesso visto come un luogo nel quale si fanno prevalentemente interventi chirurgici. Per questa ragione siamo abituati a meglio conoscere i soli medici che operano in prima linea. Ma alle loro spalle c’è tutto un mondo che lavora dietro le quinte, in disparte, ma il cui operato è fondamentale per il buon funzionamento di un’azienda ospedaliera".
Tra i diversi fattori che determinano la riuscita di un intervento – è il tema – non vi è soltanto la mano del chirurgo, ma anche il livello della diagnostica precedente e successiva all’operazione. Ed è in queste fasi che si inserisce il lavoro dei reparti di radiologia e di anatomia patologica, come quello ora diretto dal dottor Pagano.
“Ho trascorso metà della mia vita professionale all’ospedale 'Molinette' di Torino e l’altra metà al 'Santissima Annunziata' di Savigliano – ha spiegato lo specialista –. Giunto qui, voglio per prima cosa ringraziare la direzione dell’Asl Cn2, che mi ha voluto in questo ospedale e che nel farlo mi ha dato in mano una Ferrari. Ho trovato un reparto formato da personale straordinario, e questo lo devo al mio predecessore, il dottor De Giuli. E una struttura ricca di una dotazione di macchinari acquistati con grande lungimiranza, evidentemente nell’ottica di fare di questo ospedale un presidio di sempre maggiore eccellenza".
“L’allestimento del laboratorio di anatomia patologica era un preciso impegno preso dalla nostra Fondazione: oggi possiamo dire con grande orgoglio che a Verduno abbiamo anche in questo ambito la struttura più bella del Piemonte”, ha aggiunto Luciano Scalise, prima che il dottor Pagano ricordasse come è in fase di chiusura la gara che la direzione dell’Asl aveva indetto ancor prima del suo arrivo, per dotare Verduno degli strumenti necessari a portare nel nosocomio langarolo anche la biologia molecolare.
Quanto l’anatomia patologica sia centrale per una corretta diagnosi del paziente è stato poi ribadito dal direttore sanitario dell’Asl Mario Traina: "Semmai dovessi avere un problema di salute, vorrei che con me ci fosse l’anatomo-patologo. Dall’analisi del mio vetrino, dall’esito della mia biopsia, dal risultato del mio istologico può dipendere la mia stessa vita. E, al contempo, specifiche competenze nell’ambito della biologia molecolare possono essere fondamentali nella corretta scelta del farmaco più indicato per il mio problema di salute. Questo perché, oggi più che mai, la correttezza diagnostica può cambiare la prospettiva di vita di una persona”.
"Oggi possiamo dire che il nuovo ospedale di Alba e Bra sia ormai giunto al 95% della sua efficienza – ha ancora aggiunto il direttore Veglio a margine della presentazione –. Il livello e la varietà delle strumentazioni è altissimo e altre apparecchiature ancora sono in corso di acquisizione. Quello che certo ancora manca – ha proseguito richiamando un argomento purtroppo noto – è un numero sufficiente di operatori. Il vero collo di bottiglia in questo momento è rappresentato dalla mancanza di infermieri e Oss, senza i quali non si riesce ad attivare un numero sufficiente di sale operatorie e letti di degenza”.
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sabato 27 maggio
Accadeva un anno fa
Attualità | 10 febbraio 2021, 09:15
Un nuovo primario e macchinari all’avanguardia per portare a Verduno la biologia molecolare
Arriva da Savigliano il dottor Mauro Pagano, l’ultimo acquisto del “Michele e Pietro Ferrero”, chiamato a guidare la struttura complessa di Anatomia Patologica

Il dottor Marco Pagano, secondo da destra, insieme ai vertici di Asl e Fondazione (ph. Barbara Guazzone)