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Cuneo e valli | 20 febbraio 2021, 11:35

Sanità: quale futuro per l'area "dismessa" del Santa Croce di Cuneo? Lo deciderà la nuova commissione speciale

Ieri sera l'ultimo incontro della commissione che ha contribuito a scegliere, come sede del nuovo nosocomio unico, l'area del Carle: Ugo Sturlese ha annunciato le proprie dimissioni da commissario

Foto generica

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Siamo all’indomani di una scelta importante, realizzata dal consiglio comunale a valle di un lavoro approfondito e discusso portato avanti da questa commissione, che ora ha esaurito il suo compito. Ma questa sera decidiamo di mantenere il metodo di lavoro già utilizzato, cambiando l’obiettivo della commissione stessa”.

Sono parole del sindaco di Cuneo Federico Borgna che nella serata di ieri (venerdì 19 febbraio) ha partecipato all’ultimo incontro della commissione temporanea speciale che ha accompagnato l’amministrazione della città capoluogo alla scelta – realizzata nel consiglio comunale dello scorso gennaio, poi ratificata dall’assemblea dei sindaci dell’ASL Cn1 – di realizzare il futuro nuovo ospedale unico nell’area dell’attuale ospedale Carle.

Ultimo incontro – come si evince proprio dalle parole del sindaco – per questa incarnazione della commissione, che nel corso del 2021 verrà riproposta con un senso differente, più incentrato sulla definizione del destino dell’area nosocomiale dismessa, cioè quella del Santa Croce.

Ho voluto attendere la conferma da parte dell’assemblea dei sindaci per convocare questa commissione – ha sottolineato il presidente Luca Pellegrino in apertura dei lavori - . Necessario ora lanciare la discussione rispetto al sito “dismesso” e avviare immediatamente una progettazione adeguata. Pare che uno dei punti che la Regione metta in campo per finanziare la nuova struttura sarà la vendita del sito; dobbiamo evitare questa eventualità e possiamo farlo soltanto proponendo una buona destinazione alternativa, che guardi all’interesse della città prima di tutto”.

Si tratta quindi di una materia urgente, da affrontare il prima possibile – ha aggiunto ancora Pellegrino - . Sono in arrivo 33.800 euro per la riqualificazione anti-sismica del Santa Croce e, ovviamente, se già avessimo compreso il suo destino futuro, si potrebbero utilizzare per interventi propedeutici alla sua realizzazione”.

Il sindaco Borgna ricorda l’appoggio quasi totalitario dell’assemblea dei sindaci, definendolo come tutt’altro che scontato, e appoggia la metamorfosi della commissione: “Si tratta dell’organo giusto in cui pensare a un intervento particolarmente impattante per la vita della città – ha detto – : la rigenerazione dell’area del Santa Croce si configura come l’intervento di rigenerazione urbana più grande vissuto da Cuneo sin dal dopoguerra, e determinerà la vita sull’altipiano nei decenni a venire. Parliamo quindi di una decisione complicata e complessa, ma alla quale non possiamo e non vogliamo sottrarci, perché pianificare ora l’intervento ci permetterà, tra otto o dieci anni, di partire subito con i lavori”.

- UGO STURLESE SI DIMETTE DA COMMISSARIO

Ampio è stato il dibattito instaurato tra i consiglieri membri della commissione. Il primo a parlare – ufficializzando le proprie dimissioni come commissario – è stato Ugo Sturlese: “Ci tengo a dissociarmi dall’ultimo periodo di conduzione dei lavori della commissione, i suoi atti più recenti non li ho condivisi, così come non ho condiviso l’approvazione in consiglio comunale della delibera votata a gennaio, che consideriamo non appropriata: la pubblicazione degli atti della commissione è arrivata tardivamente, solo dopo una nostra interrogazione e la richiesta di accesso agli atti da parte di un libero cittadino”.

Considero inaccettabile che il Comune abbia assunto la decisione sull’ubicazione della nuova struttura unica senza ascoltare praticamente nessuno, un comportamento incongruo rispetto all’importanza della materia” ha continuato Sturlese.

Personalmente giudico il percorso della commissione un po’ superficiale – ha aggiunto Laura Menardi - i lunghi anni di lavoro, così come l’approfondimento finale sul sito, potevano essere più sviluppati nel senso del contenuto. Il coinvolgimento diretto dei cittadini nella presa di posizione sarebbe stato importante ma è stato superato dal consiglio comunale: sono in parte d’accordo con quanto detto dal consigliere Sturlese, e mi spiace molto perdere il suo apporto. Ma è comunque importante portare avanti il lavoro della commissione speciale come indicato, per continuare a percorrere questa strada fondata sulla trasversalità”.

Mi premurerò, nel futuro sviluppo del lavoro di questa commissione, di sottoscrivere la necessità della collaborazione con i quartieri, le categorie, i gruppi di cittadini e le associazioni – ha sottolineato Silvia Cina - :  le forme di collaborazione esistono, quindi che paura si ha?”.

In generale, però, tutti i consiglieri intervenuti si sono dimostrati d’accordo con la lettura effettuata dal sindaco e dal presidente di commissione. “Inutile tornare sulle decisioni che sono state prese, specie rispetto a un intervento con gittata di otto-dodici anni – ha detto Valter Bongiovanni - . Ogni cittadino può esprimere la propria opinione, ma un Comune a un certo punto deve tirare le somme muoversi di conseguenza. Il destino del Santa Croce è importante definirlo, e perché no potrebbe risultare un utile supporto all’attività ospedaliera della struttura unica: le soluzioni possono però essere le più varie e abbiamo tutto il tempo necessario per analizzare, scegliere e studiare quella definitiva”.

Tiziana Revelli ha espresso rammarico per la decisione presa da Sturlese: “Abbiamo lavorato tanto e a lungo e abbiamo preso una decisione basata su alcuni importanti capisaldi; Confreria non è “altro” da Cuneo, e troppo importanti sarebbero stati gli svantaggi rispetto ai vantaggi”.

Non mi piace che si consideri superficiale il lavoro della commissione – ha aggiunto ancora Maria-Luisa Martello - . Ho partecipato a tutti gli incontri nel corso dei tre anni, forse si poteva accelerare di più ma sempre ci sono stati motivi esterni che hanno agito sulla calendarizzazione degli incontri”.

Il Santa Croce dovrà rimanere un’eccellenza per i prossimi otto-dodici anni, cioè fino al trasloco del nosocomio nella nuova struttura – ha continuato - . Il suo futuro è argomento di tutta la città e dovrà essere spiegato nel modo più efficace alla popolazione, ma è bene ricordare che in una democrazia rappresentativa il potere decisionale è in mano a chi è stato eletto”.

Molto più secco il commento di Carmelo Noto: “Il voto che c’è stato in consiglio comunale alla nostra delibera è stato trasversale, di condivisione piena; prendere il pallone e andarsene quando si sta perdendo vuol dire decidere di non raccogliere una sfida importante e guardare al proprio singolo orticello. Il consiglio comunale e l’assemblea dei sindaci danno alla nostra commissione un impegno ben preciso, che non può essere sminuito in questo modo. Noi vogliamo il bene della città, e qualunque divisione è un danno profondo ma non tollereremo alcun tentativo di farci perdere l’occasione che ci si profila davanti”.

Rispetto all’iter di realizzazione del nuovo ospedale unico di Cuneo, attualmente, la palla è in mano alla Regione: ci vorranno ancora alcuni mesi per le fasi di studio preliminari all’avvio delle gare di progettazione e realizzazione. Intanto, nel corso delle prossime settimane verrà presentata una delibera dedicata alla costituzione della “nuova” commissione temporanea speciale; nelle intenzioni dell’amministrazione sarà presentata al consiglio comunale di marzo.

simone giraudi

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