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Cuneo e valli | 18 marzo 2021, 12:34

L’antidroga a Fabiana Dadone? Da Fratelli d’Italia fuoco di sbarramento

Giorgia Meloni protesta: “È una delega inopportuna”. La leader di FdI chiede al governo di smentire e invita Lega e Forza Italia a far sentire la loro voce

La ministra Fabiana Dadone coi piedi sulla scrivania ministeriale

La ministra Fabiana Dadone coi piedi sulla scrivania ministeriale

 

“La ministra Fabiana Dadone non può avere la delega per le politiche antidroga”. Da Fratelli d’Italia si leva un fuoco di sbarramento all’indirizzo della ministra cuneese pentastellata alle Politiche Giovanili.

Giorgia Meloni alza la voce e invita Lega e Forza Italia a fare altrettanto.

La polemica è scaturita dopo le indiscrezioni che attribuiscono al Presidente del Consiglio Mario Draghi la volontà di assegnare la delega alle politiche antidroga all’esponente del M5S.

“Ci auguriamo – ha detto la Meloni - che questa notizia non sia confermata e che il Governo possa smentirla ufficialmente. Sarebbe molto grave”.

Infatti per Fratelli d’Italia la Dadone, su questo tema, si è distinta unicamente “per aver sottoscritto – ricorda la Dadone - le proposte di legalizzazione della cannabis. Non è certo questa la discontinuità sulle politiche antidroga, totalmente ignorate da Conte, che ci saremmo aspettati da Draghi. Confido – aggiunge - che anche i partiti di centrodestra che siedono nel Governo si facciano sentire con forza”.

Dai giornali del centrodestra sono partite le prime bordate all’indirizzo della ministra già al centro di polemiche nella giornata dell’8 marzo quando aveva postato sui social una sua fotografia in cui si mostrava coi piedi sulla scrivania ministeriale.

“Una posa sciatta e irrituale – evidenzia il Secolo d’Italia, organo di Fratelli d’Italia - che certo non ha giovato alla sua credibilità personale né a quella istituzionale”.

È appena il caso di ricordare che era stata proprio Giorgia Meloni, allora giovanissima esponente di Alleanza Nazionale, a ricoprire per prima il ruolo di ministro alle Politiche Giovanili nel governo allora presieduto da Silvio Berlusconi.



GpT

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