Dall'inizio della pandemia il dottor Giuseppe Lauria, direttore del pronto Soccorso di Cuneo, e il dottor Valerio del Bono, primario del Reparto di Malattie Infettive, sono stati in prima linea nella battaglia contro il Covid. In questo anno abbondante abbiamo percorso con loro i picchi, il plateau, la discesa dei contagi, i ricoveri e l'evoluzione della situazione.
La sensazione è che le cose stiano migliorando, seppur lentamente. Ma per il dottor Lauria, purtroppo, a Cuneo non è ancora così.
"La situazione è davvero di difficile interpretazione. Abbiamo giorni di calma, con pochissimi accessi, e altri dove siamo di nuovo sotto enorme pressione. Il Piemonte registra il più alto numero di ricoveri in Italia. Questo dato, da solo, dovrebbe rendere l'idea di ciò che stiamo affrontando. Non ricoveriamo se non è necessario, ma purtroppo i pazienti che arrivano sono gravi e spesso anche piuttosto giovani", commenta il primario, comprensibilmente stanco.
E' presto, secondo lui, per parlare di plateau o di discesa della curva. Da qualche parte è più evidente, ma al momento non a Cuneo. "Oggi siamo di nuovo pieni - precisa. I pazienti sono in condizioni serie. Ci sono giornate in cui ci illudiamo che le cose stiano migliorando, poi dopo due giorni siamo punto e a capo. Questo è davvero pesante da affrontare, anche piscologicamente".
Domani riapriranno le scuole fino alla prima media. Per lui si tratta di una scelta imprudente e prematura. "La circolazione del virus è alta. Il risultato della riapertura lo vedremo tra tre settimane, non prima, ma ritengo, da medico, che sarebbe stato meglio aspettare ancora un po', per riaprire davvero in sicurezza. Non solo le scuole, ma anche altre attività. Il previsto calo delle temperature non aiuta, ma su questo non possiamo intervenire, su altre cose sì. Per me riaprire le scuole adesso è un errore".