Manifestazione stamattina a Cuneo, in via Roma, in contemporanea con il resto d'Italia, dove si sono dati appuntamento i rappresentanti di tutte le categorie dei pubblici esercizi (FIPE), assieme a Confcommercio Imprese per l’Italia della Granda.
La richiesta è una e una soltanto: "Diteci quando riapriremo. Una data certa e regole per far convivere salute e lavoro".
Mentre si attende la conferma del passaggio in zona arancione da domani, per la nostra provincia, unica nel Piemonte ancora in rosso, cuochi, ristoratori, gestori di locali da intrattenimento, commercianti, ottici, agenti immobiliari, giornalai, macellai e tante altre categorie di lavoratori, sono scesi a manifestare per chiedere di poter ripartire, assumendosi l’impegno di farlo in sicurezza, tra distanziamenti e rafforzamento dei protocolli.
La situazione è drammatica, ci sono attività, come quelle dei locali da ballo, chiuse da febbraio scorso. I ristoratori non lavorano da mesi, gli alberghi e le strutture ricettive non hanno ospiti, molti negozi chiuderanno. Rabbia e incertezza: è questo il clima che si respira.
Chiusi per decreto, con le fonti di reddito bloccate ma le uscite che non si interrompono, tra tasse, stipendi a dipendenti, spese. Per quanto tempo si potrà andare avanti?
I ristori non bastano. Si chiede solo di poter tornare a lavorare, nel rispetto di tutte le norme, chiare e certe. Il mondo delle imprese non vuole altro.