Attualità - 20 aprile 2021, 19:14

Biblioteca di Saluzzo intitolata a Lidia Beccaria Rolfi: qualche suggerimento per il "dopo voto"

Le proposte di Livio Berardo. Necessario coinvolgere i comuni di Cuneo, Mondovì e della Val Varaita

Concluse le votazioni per il nome della nuova biblioteca di Saluzzo con la netta vittoria di Lidia Beccaria Rolfi, vale la pena pensare a che fare, perché l’intitolazione non si riduca a un atto burocratico o a una cerimonia formale, ma rappresenti la base per iniziative culturali sempre più ricche. Come chi ha partecipato a quella che è stata una vera e propria “battaglia delle idee”, ci permettiamo di avanzare alcune proposte, rivolte all’amministrazione comunale, alle associazioni, ai cittadini.

1) Sarebbe utile recuperare il bozzetto del Memoriale delle deportate italiane a Ravensbrück, voluto da Lidia e realizzato dagli artisti Berto Ravotti (Dronero-Cuneo), dai saluzzesi Piero Bolla e Araldo Cavallera. Se non si trovasse più il bozzetto, si potrebbe allestire nell’atrio della biblioteca una mostra fotografica sulla vita di Lidia, coinvolgendo i seguenti comuni:


Cuneo, che ospitò con Saluzzo il memoriale, prima che partisse per la Germania e si gemellò con la città di Fürstenberg, sul cui territorio sorge il Lager,

Mondovì, città di nascita e di ritorno della Beccaria,

i paesi della val Varaita che la videro insegnante nelle loro scuole elementari e staffetta partigiana, Casteldelfino e Frassino (non Rossana, come ha equivocato qualche disattento corrispondente di giornali; il nome in codice di Lidia era “maestrina Rossana”, dove Rossana è nome di persona, non toponimo).


2) E’ in corso l’adesione di alcune classi del “Soleri-Bertoni” e del “Denina” al progetto di edizione e traduzione dei rapporti del Comando provinciale tedesco (1943-44), elaborato dall’Istituto storico della resistenza. Dal momento che almeno una scuola di Mondovì da anni, in ricordo della Rolfi, pratica lo scambio di studenti e di esperienze con le corrispondenti istituzioni di Fürstenberg/Havel e altre città della nostra provincia sono gemellate con realtà piccolo-medie tedesche (Bra/Weil der Stadt, Alba/Böblingen), nell’abito di una comune ricerca sulla storia della seconda guerra mondiale, anche il comune di Saluzzo potrebbe inserirsi nel circuito, patrocinando l’iniziativa e quindi estendendo la politica dei gemellaggi, magari valorizzando la scelta fatta a suo tempo con l’intitolazione della “Rosa bianca” di un giardino e di una scuola media.


3) Suggeriamo l’intitolazione della sezione ragazzi a Gianni Rodari. Molti nominativi della decina fra cui ha prevalso il nome di Lidia esprimono valori umani e contenuti culturali o educativi che meritano di non essere lasciati cadere. Fra questi il poeta, romanziere e pedagogista di Omegna è portatore di una attenzione non paternalistica, ma creativa e stimolante per i lettori più piccoli.


4) Auspichiamo che si possa costituire, come a Boves o a Bra, una Scuola di pace che, autonoma, ma basata sulla biblioteca, promuova con conferenze, dibattiti, pubblicazioni, viaggi (appena il Covid lo permetterà) la convivenza fra i popoli, l’equità nelle relazioni internazionali, l’accoglienza. Essa non potrebbe che essere intitolata a Alex Langer. Al centinaio di sostenitori che lo ha votato nel recente referendum chiediamo di farsi avanti e dare la loro disponibilità fattiva per dare vita a una Scuola di pace che abbia come raggio di azione l’intero saluzzese.


Cetta e Livio Berardo

al direttore