Non una critica, ma un appello quello che Ugo Sturlese ha presentato nella prima serata del consiglio comunale di aprile per la città di Cuneo in una delle sue interpellanze: “Stiamo per entrare in una fascia di rischio pandemico che permette più libertà ma veniamo da un momento estremamente critico in cui la nostra città è stata in cima alla classifica nazionale dei contagi. I vaccini stanno prendendo piede ma siamo ancora all’inizio: è una fase delicata nella quale è opportuno si evitino le occasioni che possano dare adito al contagio, specialmente visto il proliferare di varianti specifiche”.
Il consigliere chiede insomma da parte dell’amministrazione ancora più attenzione e più controlli, e un impegno ulteriore nel comunicare la serietà del contagio da Covid-19, specialmente tra le fasce più giovani della popolazione: “Mentre alcune forze politiche si comportano come se non si rendessero conto di ciò che sta succedendo, a livello regionale e nazionale, al nostro Comune chiedo di esercitare ogni forma possibile di controllo; non siamo fuori dalla criticità della situazione, cerchiamo di gestire il momento senza ricadere negli errori del passato”.
Concettualmente contrario alla visione dell’esponente di Cuneo per i Beni Comuni “Beppe” Lauria: “La situazione di oggi, ieri e domani non credo possa essere affrontata in questo modo, perché corriamo il rischio di creare ulteriore tensione sociale – ha detto - . All’allarmismo non riesco ad abbinare risultati che abbiano una durata concreta nel tempo; stiamo rasentando l’eccesso, che credo non faccia bene in ogni caso. L’atteggiamento del Comune dev’essere sì di previsione, ma le attività economiche è un anno e mezzo che si sono adeguate al momento pandemico. Se questo non è sufficiente, e si vuole perpetrare la chiusura a oltranza con la paura, non posso che prenderne atto”.
A sostenere l’interpellanza – chiedendo anche quante sanzioni motivate dalla non adesione ai protocolli anti-Covid il Comune abbia comminato nell’ultimo anno - , il consigliere Alberto Coggiola.
Il sindaco di Cuneo Federico Borgna, nella propria risposta, ha sottolineato come la pandemia abbia ormai coinvolto poco meno del 10% dei cuneesi: “Stiamo parlando di numeri importanti, che coinvolgono tutti i cittadini e che è chiaro rendano impossibile controllare il territorio al 100%. Bisogna agire, e abbiamo cercato di farlo in questi mesi, sul fronte dei comportamenti personali; occorre far comprendere ai cittadini l’importanza della responsabilità personale e delle poche e chiare regole che ci ripetiamo ormai da più di un anno. Dal punto di vista della comunicazione abbiamo davvero cercato di fare tutto il possibile, ma siamo aperti agli eventuali consigli”.
Secondo il sindaco la polizia Municipale ha effettuato 6.700 controlli dall’inizio della pandemia - numeri che non ha esitato a definire “da stato di polizia” - , mentre negli ultimi sei mesi la polizia ha sanzionato circa 40 persone.