Matteo Chesta aveva 17 mesi quando suo padre, nel 1990, morì in un incidente sul lavoro. Era un tecnico addetto agli impianti telefonici. Una caduta dall'alto gli fu fatale.
E' stato lui, oggi, a tagliare il nastro del ponte ciclo-pedonale inuagurato a Rivoira di Boves, dopo la benedizione da parte di don Martino Pellegrino, parroco della frazione.
Si chiama Ponte 1° Maggio in onore e in ricordo di tutte le vittime sul lavoro. Ancora troppe. Erano presenti anche i familiari di altre due vittime sul lavoro bovesane.
Tante persone, stamattina, hanno presenziato alla cerimonia di inaugurazione e benedizione di una passerella che consentirà di poter raggiungere le vallate della zona in sicurezza. La pista ciclabile non è ancora completata, ne manca un pezzo, ma il progetto vedrà presto la sua conclusione.
"Un progetto di comunità", come lo ha definito il sindaco Maurizio Paoletti. "Esprimo la soddisfazione mia e di tutta la Giunta per un'opera che aspettavamo da tempo e che abbiamo dovuto posticipare a causa di lavori più urgenti. Ce l'abbiamo comunque fatta. Questa è un'opera sicura, e lo sottolineiamo in questo giorno in cui celebriamo il lavoro e onoriamo le sue vittime. Il lavoro è un aspetto nobile della nostra quotidianità e non deve farci morire. Questo ponte vuole ricordarlo a tutti quelli che lo attreverseranno".
Bruno Viale, sindaco di Roaschia e in rappresentanza della Provincia, ha ricordato un lutto che ha segnato la sua vita: un dipendente del padre morto sul lavoro. "Non c'è giorno - ha detto - che io non preghi per lui o non lo ricordi, nonostante siano passati vent'anni".
Paolo Renaudi, sindaco di Peveragno e presidente della Comunità montana Alpi del Mare, che ha contribuito alla realizzazione dell'opera, ha ricordato come la passerella garantisca maggiore sicurezza a chi va in bicicletta o a piedi. "Ringrazio l'amministrazione per la sensibilità dimostrata su questa tematica. E soprattutto per aver dedicato il ponte ai lavoratori deceduti sul lavoro. Quello che valorizza Boves, aiuta tutta la comunità".
Presente anche il vicepresidente del Consiglio regionale Franco Graglia: "Sono anch’io parente di un morto sul lavoro, uno zio di 31 anni, per cui conosco il dolore delle famiglie e questa piaga, purtroppo. Questa è un'opera bellissima, che va nella direzione di un progetto del presidente Cirio: fare del Piemonte la regione d'Italia con più chilometri di piste ciclabili".