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Al Direttore | 06 maggio 2021, 09:46

Un sindaco col Covid: da Verduno la testimonianza di Marta Giovannini

Il primo cittadino del centro langarolo: "Nella voce di tanti medici ho sentito preoccupazione, ma finché non si è dentro la malattia quelle sfumature non si colgono (…). Nelle riaperture la parola d'ordine sia 'prudenza', perché molto dipende da noi"

Il sindaco di Verduno Marta Giovannini

Il sindaco di Verduno Marta Giovannini

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

"Penso sia utile condividere la mia esperienza col Covid, come ci si sente a "scoprire di essere positivi" con tutta la "negatività" della notizia.
Dico subito che, fortunatamente, il mio è stato un caso semplice, con un decorso "liscio", senza complicanze a differenza di tante altre persone che hanno avuto grossi problemi o che se ne sono purtroppo andate, da sole, senza il conforto dei familiari.
Vorrei condividere i sentimenti che si provano dopo la scoperta della "positività", le domande che ci facciamo e che, spesso, non hanno risposte perché sappiamo ancora poco di questa malattia e la paura, qui, è figlia dell'incertezza.

Il fatto che, normalmente, ci si ammali durante grandi "ondate" aggrava la situazione: troppi sono i pazienti da seguire e le strutture e il personale medico – che ha dimostrato una dedizione e uno spirito di servizio incredibile – rischia comunque di non essere sufficiente.
E' questa, del resto, la ragione che porta ai lockdown .

Chiedo di pensare a questo quando state bene e, giustamente, avete voglia di divertirvi .
Pensate che essere contagiati, con le varianti, è un attimo, che l'anno scorso erano coinvolte soprattutto persone molto anziane, relativamente distanti da noi; oggi era il nostro vicino di casa, ricordate che l'età è scesa ma la gravità della malattia no, sfatando il mito che, per i giovani, è come un'influenza.

Nella voce di tanti medici ho sentito preoccupazione ma, finché non si è dentro la malattia, quelle sfumature non si colgono.
Ho provato ansia nel ricostruire i miei contatti per paura di aver contagiato altri oltre a mia figlia e un senso di colpa verso di lei.
Per fortuna i miei rapporti erano stati molto limitati, appunto perché non stavo bene. Una persona di fiducia mi ha portato quanto poteva diventare vitale per noi che ormai eravamo isolate: la macchinetta per verificare l'ossigenazione, il cortisone, l'antibiotico ecc.. perché, la verità è che nessuno sa come il nostro corpo potrà reagire al virus.
E quell'incertezza fa tanta paura, specie se dobbiamo monitorare anche nostro figlio, come nel mio caso .

Anche se uno sta relativamente bene - come è stato per me - vive comunque costantemente con la paura che la situazione si aggravi in modo inaspettato.
Sul Covid le informazioni e le terapie sono ancora varie: c’è chi sostiene l'uso immediato del cortisone e chi lo sconsiglia, chi propone eparina e chi dice di attendere, chi propende per una somministrazione quasi immediata delle cure pesanti e chi no.

La cosa peggiore, perché ansiogena, ma anche il nostro salvavita, è quel beep del monitoraggio dell'ossigenazione cui ci si deve sottoporre spesso nella giornata.
Questa continua autoanalisi delle nostre condizioni di salute è una costante preoccupazione, nonostante la fortuna di avere vicino bravi medici. Ringrazio il mio medico di base, dott.ssa Pettovska.

Sono rimasta anche colpita dallo studio fatto dal dottor Morabito sugli effetti benefici osservati per chi fa uso della vitamina D e sull'importanza di rafforzare, in modo, mirato le nostre difese immunitarie, cosa che ho fatto con beneficio.

Confido che presto, avendo sempre più informazioni medico-scientifiche, ci sarà maggiore unanimità di vedute. Questo ci permetterà di sentirci, anche nella malattia, più tranquilli.

Insomma, questa esperienza collettiva dopo un anno spero porti più consapevolezza dei rischi e meno terrore mediatico, per giunta a fasi alterne; e la mia singola esperienza un piccolo aiuto a chi si ammala. E oggi, nelle riaperture, la parola d'ordine sia "prudenza", perché molto dipende da noi".

Marta Giovannini, sindaco di Verduno

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