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Attualità | 07 maggio 2021, 12:12

"Non sono un no-vax e non ho mai rilasciato interviste": così il medico monregalese del 118 Sergio Brancatello

Attivissimo sui social, da mesi segue le persone positive cercando in ogni modo di evitare loro il ricovero. "Sono io il primo a consigliare di andare in ospedale, quando è necessario. Nella gestione del Covid, soprattutto l'anno scorso, è mancata la medicina di territorio"

"Non sono un no-vax e non ho mai rilasciato interviste": così il medico monregalese del 118 Sergio Brancatello

Seguitissimo sui social, il medico siciliano ma ormai da anni nella nostra provincia, convenzionato con l'Asl CN1 e in servizio come medico del 118 Sergio Brancatello, in queste ultime settimane, è stato travolto dalle polemiche.

Da cui lui prende completamente le distanze e ci chiede di poterlo fa sapere tramite il nostro giornale. "Non sono io il medico no vax che ha rilasciato un'intervista anonima ad un settimanale locale". E' ciò che hanno pensato in molti, ma lui nega categoricamente. 

E, di conseguenza, non sarebbe lui il medico contro il quale l'Ordine dei Medici della Granda si è espresso in modo molto duro, proprio per le posizioni espresse in quell'intervista, al punto da "aver provveduto ad informare della situazione gli Organi Istituzionali competenti, per dare loro la possibilità di valutare il caso e se sussista l'obbligo di un’azione disciplinare o giudiziaria".

La scorsa settimana Targatocn aveva ricevuto una lettera di ringraziamento proprio all'indirizzo del dottor Brancatello. Il grazie di una donna il cui padre, 70enne, era stato seguito a casa ed era guarito dal Covid. In un punto della lettera la donna aveva usato l'espressione "ricoveri inutili", non gradita ai medici del Pronto Soccorso di Cuneo, che valutano, appunto, l'opportunità del ricovero.

Proprio loro avevano voluto replicare, contestando quella frase, che avevano ritenuto lesiva della loro professionalità e della loro competenza nella valutazione dei pazienti. Targatocn aveva dato spazio alla replica. 

Il nodo ancora Sergio Brancatello, sempre lui, il medico dalle posizioni "non allineate". "Tutti pensano che sia io il medico no vax, e sono preso di mira, qualunque cosa dica. Ma non è così. Ho cinque figli, tutti regolarmente vaccinati, ho consigliato alla mia ex moglie di sottoporsi al vaccino per il Covid e, appena mi chiameranno, perché per ora non sono stato convocato, mi vaccinerò", evidenzia.

Brancatello, da quando è scoppiata l'epidemia, ha seguito centinaia di persone positive, per la maggior parte curate a casa. Consulti telefonici, prescrizioni e terapie, a volte visite domiciliari. 

"La cosa che ho capito - ci dice - è che la medicina territoriale non ha funzionato. Questo non lo penso solo io. E credo che sia stato l'aspetto peggiore della gestione del Covid, perché ha comportato un sovraccarico degli ospedali, al punto che è stato necessario sospendere tutte le prestazioni non urgenti e non salvavita. A marzo e aprile eravamo completamente impreparati, senza dispositivi di protezione, avevamo anche paura. Poi, con il passare delle settimane, ho capito che bisognava seguire le persone a casa e mi sono messo a disposizione, al di fuori della mia attività di medico del 118. Questo non significa che non si debba andare in ospedale. A chi aveva una saturazione bassa, a 92, o aveva patologie particolari, ero io stesso a consigliarlo. Ho lavorato negli ospedali fino a gennaio del 2020, conosco tanti medici che operano con serietà e abnegazione e ne ho la massima stima. In questi mesi hanno lavorato tantissimo, non sono contro di loro, ho solo cercato di mettere a disposizione le mie competenze, maturate in 40 anni di professione, aiutando, quando possibile, le persone a casa. Ma non sono un no vax, questo lo ribadisco".

barbara simonelli

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