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Attualità | 09 maggio 2021, 11:51

Porto di Savona cruciale per l’export della Granda. Ma il piano di Draghi se lo dimentica

I presidenti delle due Province stanno preparando un documento che sottolinea l’importanza di ammodernare la linea ferroviaria Torino-Savona rendendola adatta al trasporto merci che proviene dalle “autostrade del mare"

Il porto di Savona

Il porto di Savona

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

Gentile direttore,
sto leggendo il testo del Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza, ovverossia del Recovery Plan inviato dal Governo a Bruxelles il 30 aprile scorso.
Per un amministratore locale è fondamentale capire come ricadano sul territorio le scelte di questo documento fondamentale che delinea i nuovi paradigmi di sviluppo sostenibile dell’Europa e in particolare dei Paesi, come l’Italia e la Spagna, caratterizzati da un minor tasso di crescita e maggiormente colpiti dalla pandemia.

Vi è un argomento che penso debba interessare molto il nostro territorio.
Negli ultimi anni si è sviluppato un rapporto tra Cuneo e Savona legato anche alla costruzione di una piattaforma di attracco per navi mercantili a Vado Ligure .

L’obiettivo era ed è quello di intercettare flussi di merci provenienti dall’oriente e dal Canale di Suez che, molto spesso, per la scarsa efficienza del nostro sistema infrastrutturale, arrivano fino a Rotterdam pur dovendo affrontare sette giorni e di navigazione in più.

I presidenti della Province di Cuneo e Savona stanno preparando un documento che sottolinea l’importanza di ammodernare la linea ferroviaria Torino-Savona rendendola adatta al trasporto merci che proviene dalle “autostrade del mare".

Nel paragrafo dedicato alla Missione Tre del Piano, il trasporto integrato nave-ferrovia è la vera alternativa alla lunga risalita dei Tir lungo la penisola e valorizza la risorsa portuale, strategica per il nostro Paese.

Leggendo quanto scritto nel rapporto a proposito del rafforzamento dei rapporti fra i porti e i mercati di riferimento ho potuto notare come, per quanto riguarda il Nord, l’attenzione si concentri sui porti di Trieste e di Genova, mentre quello di Savona, particolarmente attrezzato per le merci legate all’agroalimentare, su cui punta maggiormente la nostra capacità di export, non viene citato.

Eppure, negli ultimi anni si sono spese molte parole su questa materia e si è conclusa la costruzione della piattaforma di Vado .
La disattenzione verso il rafforzamento della ferrovia Torino-Savona rischia di danneggiare ancora una volta il Nord Ovest Italia, concentrando tutto sul rapporto verso la Germania e i Paesi dell’Est, dimenticando che per il mercato del Cuneese e del Torinese il rapporto con la Francia, la vicinanza alle infrastrutture di questo Paese, sono un dato strategico.

Come assessore alle grandi infrastrutture del Comune di Cuneo ho seguito per anni il cammino di questa nuova area vasta che ci collega ai porti liguri, in particolare Savona, e ritengo che questo elemento dovrebbe divenire oggetto di discussione nel mondo politico ed economico, non per ragioni campanilistiche, ma perché il nostro isolamento verrà superato soltanto guardando alla Francia del Sud, alla Pianura Padana e alle autostrade del mare, che hanno nel porto di Savona una delle attestazioni più importanti.

Mauro Mantelli,
assessore alla Pianificazione Strategica
e alle Grandi Infrastrutture del Comune di Cuneo

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