Le regole dettate dalla pandemia e la proverbiale indisciplina degli italiani sono un mix esplosivo, in particolare se lo scopo finale è quello di accedere agli esami del sangue e, quindi, a servizi legati alla salute.
Al Centro Prelievi dell'ospedale Santa Croce (non è, infatti, dell'Asl CN1 come tutti pensano) in via Carlo Boggio a Cuneo, le scene di rabbia, esasperazione e rassegnazione sono quotidiane. Di messaggi e mail ne sono arrivati a decine alla nostra redazione.
"Non posso venire qui e rischiare di prendermi il Covid. Cosa fanno tutti appiccicati davanti alla porta?", dice un signore anziano, che già ieri mattina aveva tentato di accedere al prelievo ma è poi stato rinviato a oggi per un problema ai sistemi informatici.
"E' la terza persona che sbotta da quando sono qui", ci dice una donna incinta al quinto mese. Un signore ha un malore e viene fatto sedere in carrozzina.
Tutto questo avviene all'esterno. Dentro pochissime persone, tutto procede in modo spedito.
Fuori la gente resta in attesa per ore, donne incinte - a cui il più delle volte viene data priorità -, persone colte da malori per il caldo e il digiuno prolungato oppure costrette ad aspettare, come ieri mattina, al freddo e sotto la pioggia. Il gazebo non basta per tutti. Ancora, nessuna corsia dedicata per chi deve semplicemente consegnare le urine o le feci ed è comunque costretto ad attendere esattamente come se dovesse sottoporsi a prelievo.
Lo sa bene la Oss, dipendente Amos, che ogni giorno deve gestire centinaia di persone in attesa del proprio turno. E' lei a distribuire i numeri, quasi sempre viene "travolta" dalla calca di chi cerca di accaparrarsi i primi, in barba all'ordine di arrivo. La fila praticamente non esiste.
Ed è sempre lei a chiamarli, i numeri. Per sentirli, la gente sta accalcata davanti all'ingresso. Diversamente, non si sente. "Se perdo il turno poi magari non mi fanno passare", ci dicono alcuni.
Non basterebbe mettere un display? Forse arriverà. Così come si sta valutanto un'App che gestisca le prenotazioni: un tot di persone per fascia oraria, che si presentino nel lasso di tempo corretto.
"Il centro prelievi di Cuneo è sempre stato eccellente. Adesso la disorganizzazione regna sovrana, le persone non rispettano le regole e ci sono discussioni continue", evidenzia un signore in attesa da oltre due ore. Anche all'interno qualcuno del personale si lascia scappare: "Non ce la facciamo più".