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Sanità | 29 maggio 2021, 07:00

Le candidosi sono molto spesso sottovalutate

I consigli di Nutrigenomica di Simona Oberto

Le candidosi sono molto spesso sottovalutate

Avete mai sentito parlare della “sindrome da candida”? Ebbene, sono sempre più numerose le ricerche scientifiche che confermano che, quando il nostro organismo si debilita in seguito a particolari eventi stressogeni ed il sistema immunitario si indebolisce, la candida coglie l’opportunità per trasformarsi dalla forma innocua a quella patogena, dando luogo a una serie di problemi di salute anche molto gravi (in soggetti immunodepressi), in quanto è in grado di colonizzare vari organi (bronchi, polmoni, cervello) che riesce a raggiungere attraverso il flusso sanguigno.

La trasformazione del lievito sporigeno candida alla forma miceliale è dovuta in gran parte alla distruzione del nostro Microbiota intestinale. Negli ultimi decenni, stiamo assistendo a una vera e propria epidemia da candidosi, favorita dal nostro moderno stile di vita, caratterizzato da una alimentazione iper-processata, un abuso di antibiotici, uno stress patologico, un uso troppo prolungato di terapie ormonali o della pillola contraccettiva, una intossicazione da metalli pesanti. Tutti fattori che contribuiscono ad indebolire il nostro sistema immunitario, lasciando così i nostri organismi più esposti a infezioni virali o batteriche o all’attacco di funghi come la candida.

Il problema è che molte volte la cosa viene sottovalutata e ci si approccia a questa problematica considerando la candidosi una semplice forma di infezione vaginale o orale (mughetto), ignorando la possibilità di una “sindrome da candida” ben più grave e sistemica. La sempre maggiore diffusione di infezioni croniche che perdurano per anni e le profonde alterazioni del Microbiota intestinale permettono a funghi come la candida di migrare facilmente dall’intestino ad altri organi, nel tentativo di fondare nuove colonie.

Oramai è certo che, quando l’ambiente intestinale è in disequilibrio, la candida muta forma e procede alla sua espansione. Il passaggio alla forma miceliale le consente, attraverso le ife (radici), di radicarsi fino agli strati più profondi delle pareti intestinali. Queste ife aprono delle brecce attraverso le quali passa di tutto: frammenti di proteine (peptidi) e altre particelle indigerite, le stesse scorie tossiche secrete dai microrganismi patogeni e i prodotti del loro metabolismo, ma anche allergeni respiratori e gli additivi velenosi contenuti negli alimenti.

Tutte queste sostanze “no self”, passando direttamente nel flusso sanguigno, allertano il sistema immunitario che entra in azione per combattere quelli che ritiene degli invasori. Dovete sapere che qualsiasi cosa che provi a introdursi nel flusso sanguigno o all’interno del corpo deve necessariamente passare sotto il vaglio del sistema immunitario, in particolare le cellule B e T, in grado di neutralizzare sostanze estranee e/o organismi patogeni. Ma se la quantità di sostanze “no self” è eccessiva, il nostro sistema immunitario può andare in tilt e difettarsi proprio nella sua primaria mansione di difesa.

Questa alterazione e deplezione immunitaria è una condizione ideale per lo sviluppo della candida che inizierà la sua invasione liberando moltissime tossine nel sangue, andando a interferire anche con l’assimilazione di micronutrienti importantissimi come vitamine, minerali e aminoacidi essenziali. Il corpo iponutrito si indebolisce e si entra in un circolo vizioso che nel tempo porta a una cronicizzazione dei sintomi, difficile da contrastare, perché molte volte gli stessi sintomi sono troppo vari e aspecifici.

Ad esempio, una carenza di ferro non rivela solo una probabile anemia, ma potrebbe nascondere molto di più, infatti una carenza di questo microelemento accompagna spesso i pazienti di candidosi e di herpes cronico o comunque debilitati da infezioni virali o fungine lunghe e ricorrenti. Questo è uno dei motivi per cui, se sospetto un’infezione fungina diffusa, consiglio di dosare nel sangue i livelli del ferro, della ferritina e delle vitamine B6 e B12.

L’eventuale somministrazione di ferro di natura vegetale può essere di supporto, perché le proteine che dipendono dal ferro producono radicali dell’ossigeno antibatterici, come quelli presenti nel colostro. Tra gli alimenti di origine vegetale ricchi di ferro voglio segnalare: le alghe, la crusca e il germe di grano, il miglio, i semi di zucca, di sesamo integrale, di girasole, ma anche il prezzemolo, le mandorle, le prugne secche, gli anacardi, l’uva passa e le noci brasiliane. Una dieta povera di micronutrienti e troppo ricca di zuccheri è uno dei fattori che più sta incidendo sullo sviluppo di questa vera e propria epidemia da candida.

Oramai è risaputo: i miceti si cibano sostanzialmente di zuccheri come il glucosio, il fruttosio e il lattosio. Va da sè che una alimentazione troppo ricca di zuccheri semplici e di latticini favorisce la diffusione di questo micete nel nostro organismo. La situazione si fa più delicata se è già presente una patologia metabolica importante come ad esempio il diabete, perché l’iperglicemia favorisce le infezioni da lieviti, infatti l’alta concentrazione di glucosio agevola la produzione del “biofilm” che riveste la cellula lievitiforme, impedendo la penetrazione degli anticorpi. Se si sospetta una infezione fungina, conviene eliminare anche le bevande alcoliche, perché contengono un buon livello di zuccheri e di batteri su cui la candida può prosperare.

A volte, la ricerca ossessiva di cibo zuccheroso e il desiderio di alcol possono essere indicatori di un’infezione di candida in corso. Pensate che la stessa candida è in grado di produrre alcool, trasformando l’acetaldeide in etanolo. Ecco perché una candidosi cronica può indebolire le funzioni epatiche e nel tempo fare ammalare il nostro fegato, l’organo deputato alla metabolizzazione dell’alcol.

Un fegato alterato nella sua struttura e nella sua funzionalità non sarà più in grado di smaltire le tossine, comprese quelle della candida, l’intestino diventerà sempre più disbiotico…e il circolo vizioso continuerà. Purtroppo, un intestino disbiotico interferisce con la capacità dell’organismo di assorbire i nutrienti vitali dal cibo con gravi conseguenze patologiche che si possono manifestare con diverse sintomatologie: ansia e depressione, patologie gastrointestinali, mal di testa ricorrenti, fame nervosa, insonnia, disfunzioni sessuali, deplezione o iperstimolazione del sistema immunitario.

Se poi ci aggiungiamo l’uso di fumo o di altre droghe che possono scatenare problemi respiratori, con conseguente ricorso ad antibiotici, allora il quadro della candidosi non può che peggiorare. Ma anche una dieta eccessivamente acida (zuccheri, latticini, farine raffinate, carni grasse, alcool) contribuisce alla candidosi. Infatti, la candida, come molti microrganismi patogeni, non può vivere a lungo in un ambiente ricco di ossigeno. Un ambiente acido invece riduce l’approvvigionamento di ossigeno nel corpo rendendo così più facile per lieviti e altri patogeni invadere le cellule, i tessuti e gli organi.

Il problema è che l’acidosi è diventata una fedele compagna del nostro stile di vita. Stress e alimentazione iper-processata hanno rotto il delicato equilibrio tra le basi e gli acidi presenti nel nostro corpo. Moltissime persone sono cariche di scorie acide. Le scorie sono sali provenienti da acidi e veleni che il corpo, con l’aiuto di sostanze minerali e oligoelementi, forma o deve formare da acidi organici o inorganici per non essere corroso o avvelenato da questi. Questa situazione di estremo stress dell’organismo è proprio alla base delle malattie da invecchiamento precoce.

L’eccesso di acidità nel corpo favorisce la patogenesi: chi non riesce a metabolizzare bene gli zuccheri andrà incontro a sovrappeso e diabete, chi non metabolizza bene le proteine svilupperà malattie reumatiche o renali, chi non metabolizza a sufficienza i grassi andrà in contro a dislipidemie.

Il disequilibrio acido-basico a favore dell’acidità favorisce anche la proliferazione delle micosi e quindi anche la candidosi. Mi viene da dire che viviamo in un’epoca, nella quale il godimento è esclusivamente di tipo “acido”. Il problema è che il sistema di godimento acido corrode e intossica il nostro corpo, ma anche la nostra controparte psico-emozionale.

Allora ricordiamoci che quando abusiamo di cibo spazzatura, di droghe e di comportamenti squilibrati chi ne gioverà sarà solo la nostra condizione patologica…magari proprio quella famosa candidosi che ci portiamo dietro da molti anni e che a periodi alterni si riacutizza ogni volta con una sintomatologia diversa!

Redazione

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