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Politica | 10 giugno 2021, 12:13

A Cavallermaggiore Davide Sannazzaro senza rivali

Il Comune di oltre 5000 abitanti rischia di arrivare alle urne con una sola lista. L’ex sindaco (e attuale oppositore) Michele Baravalle ha gettato la spugna. Qualche residua possibilità è legata a un’iniziativa civica ispirata da Fratelli d’Italia

A Cavallermaggiore Davide Sannazzaro senza rivali

Che di questi tempi non ci sia gran voglia di gettarsi a capofitto nell’amministrazione della cosa pubblica è comprensibile.

A maggior ragione dopo l’avviso di garanzia pervenuto alla sindaca di Crema perché un bambino si è schiacciato un dito all’asilo.

Ma il contagio della fuga dai municipi sta raggiungendo anche il Cuneese.
Emblematico, al riguardo, il caso di Cavallermaggiore, che si fregia (a ragione) del titolo di “Città”, dove – almeno così ad oggi risulta – non si trova chi voglia sfidare il sindaco in carica, Davide Sannazzaro e la sua lista “Cavallermaggiore Viva”.
Sannazzaro è un giovane in gamba, amministratore appassionato, esponente di punta del Pd provinciale e regionale, ma questo dovrebbe semmai essere uno sprone per la destra a sfidarlo elettoralmente in casa sua.

E invece pare non si trovi nessuno.

Lega e Forza Italia non ci pensano proprio.

Solo i Fratelli d’Italia, che qui hanno un dirigente provinciale, l’architetto Paolo Barabesi, stanno sondando il terreno.

In ogni caso si tratterebbe di un’iniziativa civica, che deve comunque fare i conti con la mancanza di un candidato sindaco disposto a metterci la faccia.

I Fratelli d’Italia hanno avuto contatti con Michele Baravalle, commerciante, in passato sindaco per due mandati consecutivi e attualmente consigliere di minoranza.

Cinque anni fa, nel giugno 2016, Baravalle con una formazione civica dalla denominazione eloquente “Di tutti. Per tutti. Con tutti” aveva sfidato Sannazzaro ma il responso era stato negativo: Sannazzaro aveva vinto con 1499 voti (52,8%), contro i 1341 (47,2%) di Baravalle.

“È stata una brutta sconfitta, che mi ha fatto male. Non credo – confessa - che accetterei di buon grado una seconda sconfitta. Oggi – aggiunge  laconicamente – non ci sono le condizioni per una mia ricandidatura per cui ho deciso di ritirarmi in buon ordine”.

I Fratelli d’Italia ci vogliono provare, con una formazione di centrodestra civica, ma il percorso appare tutt’altro che agevole.

Cavallermaggiore ha una tradizione di sindaci di varia estrazione sociale, tutti animati da grande passione civica. Basti citare per tutti: Ferruccio Biraghi, Maurizio Ferrero, Remo Allocco, Mauro Mana, Piero Grande, Nicola Solavaggione; quest’ultimo morto prematuramente in un tragico incidente stradale.

Per questo appare difficile pensare che si possa arrivare alla consultazione con una sola formazione, col rischio (tra l’altro) di non raggiungere il quorum.

Paradossalmente a non volere questa situazione è proprio il sindaco in carica, Sannazzaro, che si ripresenta per chiedere ai suoi concittadini la riconferma per un secondo mandato.

Una vittoria a tavolino non gli gioverebbe e non farebbe onore alla tradizione democratica di questa cittadina, cerniera tra il Cuneese e il Torinese.
Sarebbe infatti singolare se, in un Comune della Granda con oltre 5000 abitanti, si andasse alle urne senza una reale competizione elettorale.

Giampaolo Testa

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